Giuseppe Sacco nel quadro di una trattativa globale, perché sole tra gli stati della terra hanno interessi planetari. Restituito così all'Unione Sovietica il ruolo di interlocutore principale, se non di unico interlocutore, il Presidente americano tende a far scorrere la soluzione della crisi del Vietnam lungo il binario « morbido » dei rapporti est-ovest: tende cioè a creare una situazione in cui sia possibile scambiare l'accettazione, da parte orientale, dell'assoluta irrinunciabilità della posizione strategica americana nel Sud-est asiatico contro concessioni in altre zone di frizione, che non rivestano, nella visione americana, l'assoluta preminenza riconosciuta invece alla necessità di arrestare durevolmente l'espansionismo cino-comunista in Asia. Le divergenze ideologiche e politiche tra le due Rome del comunismo offrono oggi agli Stati Uniti un'allettante occasione per sviluppare una differenziata azione politica e diplomatica in Europa ed in Asia; una duplice condotta diplomatica capace di allargare la frattura tra i due avversari, nel momento stesso in cui se ne trae partito. E viene, a questo punto, in piena luce un elemento fino ad oggi poco chiaro. Viene a questo punto in piena luce, cioè, come, proprio perché le occasioni di una tale politica sono oggi più favorevoli di quanto non lo fossero, ad esempio, al tempo della guerra di Corea, si pongano con accresciuta frequenza e gravità, per la massima potenza democratica, i problemi di una scelta di priorità e di preminenza tra lo scacchiere asiatico e quello europeo. « Oggi come ieri - rilevava recentemente "Le Monde" 2 - le decisioni prese da un lato influiscono inevitabilmente sull'altro ... ogni nuovo impegno degli Americani o dei Russi in Asia s•i ripercuote necessariamente sui loro impegni in Europa. Possiamo star certi che, pesando il pro ed il contro delle diverse reazioni possibili ai bombardamenti dell'USAF nel Nord Vietnam, il gruppo dirigente del Cremlino non perde di vista questa verità neanche per un istante. Vorremmo essere sicuri che essa sia altrettanto chiara all'uomo che, alla Casa Bianca, detiene il potere della scelta- finale tra le opinioni spesso contraddittorie del Dipartimento di Stato, del Pentagono, dei servizi d'informazione e dei consiglieri presidenziali ». Le preoccupazioni di André Fontaine non sembrano tuttavia confermate dalla recente condotta del Presidente americano, che appare ben consapevole dei rapporti che intercorrono tra le soluzioni cercate per i prob~emi asiatici e quelle richieste dai problemi europei nel 1nomento in cui, accordando priorità assoluta alla necessità di spezzare l'aggressività cino-comunista, J ohnson non esita a cancellare quasi tutti gli incontri 2 ANDRÉ FoNTAINE, L'Europe et l'Asìe, riportato nella Sélectìon hebdomadaire del quotidiano « Le Monde», n. 855, 4-10 marzo 1965. 12 BibliotecaGino Bianco
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