Considerazioni sul "dialogo,, di Clemente Maglietta OPINIONI È in atto, in tutto il paese, un tentativo di discussione che si definisce « dialogo tra comunisti e cattolici ». La terra di origine di un simile tentativo è la Toscana, e particolarmente Firenze. A Firenze, per la verità, è in corso un « discorso » più vario e più ampio, dal Comune alla Università, dalle correnti della DC alle tendenze del PCI. Alla base di questo discorso c'è un interessante personaggio della vita politica italiana, il cui peso non è da sottovalutare, ma che non è riuscito ad esplodere oltre i confini della città se non attraverso gruppetti di giovani cattolici di una certa tendenza. Intorno a La Pira c'è da fare, quindi, tutto un discorso particolare che non intendiamo affrontare oggi, ma che indiscutibilmente va fatto, anche per il ripetersi dei tentativi di una parte politica per strumentalizzare le iniziative di La Pira e per l'isolamento di quest'ultimo. L'accusa di provincialismo contro i giovani lapiriani di Firenze è cattiva, e va respinta nel suo senso dispregiativo; ma resta, purtroppo, il fatto politico in sé, come elemento di una situazione locale al quale la Democrazia Cristiana non consente respiro. Non si può ovviamente sottovalutare l'importanza del tentativo ultimo di La Pira per uscire dall'isolamento e neppure il suo perseverare nello stabilire contatti con altri paesi; così come non si deve sottovalutare il fatto che ci siano dei gruppetti, anche tra la gente di chiesa, che non si esprimono negativamènte nei confronti delle iniziative lapidane; tuttavia sarebbe un errore seguire coloro che, per propaganda, considerano queste iniziative come manifestazioni di un fatto politico di valore nazionale. * * * Il mistico e patetico La Pira ha trovato un terreno adatto ad accogliere il suo temperamento ed intelligentemente preferì, alla elezione parlamentare, la battaglia comunale. In tal modo è restato « qualcuno», 120 BibliotecaGino Bianco
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