Nord e Sud - anno XII - n. 65 - maggio 1965

, Recensioni La comparazione è stata istituita per lumeggiare le determinanti di un fatto apparentemente sconcertante: esaminando le comunità meridionali si trova che non c'è corrispondenza diretta tra declino demografico e grado di depressione o tra espansione demografica e grado di sviluppo economico; anzi, a volte, l'esodo è più cospicuo proprio dai comuni meno poven e l'immigrazione è maggiore nei capoluoghi dove l'aumento dei posti di lavoro non è più considerevole che altrove. La comparazione tra Pescara e Siracusa è servita, al Cafiero, per individuare quei fattori non-economici, urbanistici e sociologici, e quelle caratteristiche qualitative dello sviluppo che potrebbero spiegare la discordanza osservata tra la dinamica economica e la dinamica demografica. Sotto il profilo· qualitativo, lo sviluppo economico di Pescara e quello di Siracusa presentano molte differenze. Pescara si è mossa lentamente, secondo una curva che solo nel corso dell'ultimo decennio si è impennata; mentre a Siracusa lo sviluppo è esploso in una situazione di relativa immobilità. Pescara ha intercettato i flussi migratori della regione, ma ha anche accentrato vecchie e nuove attività commerciali e di servizio, il cui mercato è quello della regione stessa. A Siracusa gli investimenti massicci sono avvenuti al di fuori della cinta urbana, cosicché la città si è sviluppata in conseguenza dello sviluppo dell'area circostante. A Pescara le iniziative economiche hanno origine sia nell'ambiente locale che al di fuori di esso, e non si rileva un forte salto qualitativo tra iniziative locali ed iniziative esterne. A Siracusa, invece, il processo di sviluppo è stato avviato dalla grande industria nazionale, che si è installata nell'economia locale con prospettive che in definitiva la trascendono. La struttura urbanistica di Pescara si è potuta lentamente adeguare alle nuove esigenze, lo stesso non è accaduto a Siracusa. Tutti questi fattori incidono sulla capacità di attrazione delle due città. A Pescara il rapporto tra incren1ento della popolazione ed incremento dei nuovi posti di lavoro, creati nel decennio statistico, è particolarmente elevato: i nuovi posti di lavoro sono poco più di 9.000, mentre la popolazione urbana è cresciuta di 22.000 unità circa. Ciò si spiega per il fatto che emigrano generalmente interi nuclei familiari che si insediano in città. Nell'area di Siracusa, nello stesso decennio, i posti di lavoro sono aumentati di 11.000 unità, mentre la popolazione è aumentata di 24.000 unità. Ciò si spiega, tra l'altro, con la carenza delle abitazioni che ostacola l'immigrazione di interi nuclei familiari e provoca consistenti movimenti pendolari. A Pescara, inoltre, l'immigrazione è un fattore dello sviluppo economico che gli immigrati concorrono a determinare con i loro capitali e la loro iniziativa. Infatti, è relativamente alta la percentuale di imprenditori e professionisti, dirigenti ed impiegati, rispetto ai lavoratori dipendenti che rappresentano solo la metà degli immigrati attivi. A Siracusa, invece, la immigrazione è conseguenza di uno sviluppo che si realizza indipendentemente da essa e rispetto alla quale gli immigrati, quasi tutti disoccupati o sottoccupati, si pongono come passivi beneficiari. 111 BibliotecaGino Bianco

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