Nord e Sud - anno XII - n. 65 - maggio 1965

Calogero Muscarà l'agricoltura e l'industria. Anche a proposito della distribuzione e del consumo è possibile mettersi da un punto di vista geografico in considerazione del diverso modo in cui si configura il sistema distributivo, in cui si gradua e si articola la domanda, in cui infine si presentano carenze e difficoltà nei singoli paesi del mondo sviluppato. Per questa via, l'analisi del Guglielmo (Autore della parte del volume dedicata alla geografia dei consumi) mette a fuoco il diverso grado di sviluppo del processo con cui si trapassa da una forma di distribuzione disseminata ad una forma di vera e propria concentrazione, parallelamente all'evolversi dei rapporti campagna-città e al modificarsi della struttura dei consumi, a sua volta connesso con le variazioni della struttura economica. La città, momento geografico specifico della nuova organizzazione della superficie terrestre che procede dall'industrializzazione e dallo sviluppo, presenta problemi in certo modo analoghi a quelli che derivano dalle esigenze di riconversione dell'agricoltura tradizionale. Anche qui il contrasto tra il vecchio ed il nuovo non potrebbe essere 1naggiore: « l'inégalité des rythmes de transformation du contenant et du contenu est la cause essentielle du malaise urbain actuel ». Una ragione generale degli scacchi dell'urbanistica consiste nell'aver insistito a voler fare una agglon1erazione a scala di pedone, « alors que le principal problème à résoudre est précisément celui de l'adaptation de la ville à la circulation moderne qui est celle de l'automobile et des rames rapides sur rail, électrifiées ou diéselisées ». Altra ragione generale di scacco dell'urbanistica è consistita nell'aver affrontato delle soluzioni di zoning, di espansione e di strutturazione della città nuova senza tener nel debito conto le singole « situazioni » concrete, dinanzi ad un problema che non esige solo la soluzione « teorica» delle contraddizioni tra concentrazione delle attività terziarie nel vecchio centro urbano· e circolazione, tra separazione dei luoghi di lavoro e dei luoghi di residenza e mobilità quotidiana, 1na esige anche che si risolva caso per caso: a) l'adattamento dell'espansione urbana ai dati dell'ambiente naturale della espansione stessa; b) la ricerca di un nuovo « cadre de vie» in sostituzione dell'antico « milieu de vie homogène de la ville préindustrielle »; e) l'inserimento della nuova realtà urbana nell'ambito della regione, che è oggi il quadro della sua influenza « naturale». Il ruolo del geografo in questo ultimo compito è un ruolo di primo piano. Se l'apporto che egli può arrecare alla soluzione dei problemi del sott<?sviluppo, delle aree depresse, delle aree congestionate, dello sviluppo urbano, attiene soprattutto all'analisi delle condizioni di adattabilità di ciascuna politica di intervento alle singole « situazioni » locali, di fronte alla « regionalizzazione» la sua esperienza è fondamentale ed insostituibile. L'urbanistica ha alzato da tempo gli occhi dalla città per spostarsi sul territorio: la pianificazione territoriale degli urbanisti non ha di mira la 108 BibliotecaGino Bianco

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