Nord e Sud - anno XII - n. 65 - maggio 1965

Franco Fiorelli - Sandro Petriccione senza conseguenze, già nel presente, per gli interessi degli imprenditori e dell'intera collettività: basti pensare al dirottamento verso altri paesi di alcune tra le più importanti correnti turistiche internazionali. Sotto un profilo strettamente economico, è questo un caso nel quale l' optimurn del singolo si contrappone a quello della collettività dei cittadini, ed anche a quello degli imprenditori nel loro insieme. Lo sfruttamento intensivo delle aree situate in località turistiche, alimentato dalla rendita fondiaria, provoca, infatti, un deturpamento del paesaggio, e più in generale è causa di gravi danni e a volte di distruzione delle risorse turistiche che si intendevano sfruttare. Va osservato, al riguardo, che nel trascorso quindicennio - pure essendosi verificato un intenso sviluppo della nostra economia - l'utilizzazione del territorio ed i relativi fenomeni di speculazione hanno portato ad una vasta distruzione del patrimonio naturale, paesaggistico ed artistico del nostro paese. Proprio perché tra le risorse del territorio - economicamente utilizzabili - quelle che interessano il turismo sono maggiormente deperibili, si tratta in sostanza di sostituire, in un quadro nuovo di pianificazione territoriale, ad un indirizzo di sfruttamento, un indirizzo di valorizzazione; mentre fino ad oggi quasi nulla si è fatto in questo senso (si consideri, ad esempio, il problema del verde e dei parchi nazionali od attrezzati). Peraltro, come l'esperienza dimostra, le misure prese per tutelare le risorse naturali, paesaggistiche. ed artistiche rischiano di risultare inefficaci, specie nelle zone di più intenso sviluppo turistico, se non accompagnate da strumenti atti a far acquisire allo Stato la rendita che si forma per effetto dell'accrescimento della domanda dei terreni di interesse turistico, in connessione con le modificazioni di uso derivanti dalla realizzazione di opere pubbliche o previste da appositi programmi. In particolare, nelle zone di nuovo sviluppo turistico del Mezzogiorno i programn1i di coordinata attuazione degli interventi pubblici per la valorizzazione turistica dovrebbero essere realizzati sulla base di piani regolatori territoriali, di carattere comprensoriale, attraverso l'esproprio general~zzato dei terreni destinati alle nuove utilizzazioni. FRANCO FIORELLI e SANDRO PETRICCIONE 100 BibliotecaGino Sia.neo

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