Nord e Sud - anno XII - n. 64 - aprile 1965

Napoli e la 167 scolastica e ospedaliera, ampliamento del porto, ferrovia metropolitana ecc. ecc.). Da questi punti emerge la inderogabile necessità che anche all'interno della commissione per il P.R. (sia essa confermata in tutto o in parte, o sia essa di nuova costituzione, ed in questo caso a maggior ragione) si proceda ad un riesame rapido ed approfondito del lavoro svolto e ad un chiarimento. A mio giudizio si dovrebbe ad esempio discutere se, ed in che misura, le soluzioni comprensoriali proposte, concretatesi in un'asse economico Villa Literno-Nola (che è chiaramente recepito dal piano Rossi Doria-Novacco) quale stralcio interno di un più grande asse Mondragone-Battipaglia, potran110 contribuire alla decongestione della fascia costiera più sviluppata ed alla ristrutturazione dell'area conurbata napoletana; o fino a che punto, invece, non si può verificare che tale asse pro:vochi l'effetto opposto a quello voluto, in base a fenomeni che in un precedente articolo su « Nord e Sud » mi sforzai di illustrare. In sostanza, a me sembra che l'asse Villa Literno-Nola potrebbe esercitare un potere di attrazione più forte sulle zone sottosviluppate interne della regione, che non su quelle meglio sviluppate della fascia costiera, provocando non la decongestione di quest'ultima, ma invece una maggior pressione su quest'ultima, e aggravando anche, così, lo squilibrio esistente tra le due zone (molto bene analizzato proprio dal Rossi Doria e dal Novacco, nelle premesse allo studio per il Piano Regionale della Campania), onde un più grave vuoto tra il polo industrializzato della Campania, e quelli di altre regioni, del versante adriatico. Infine, è mia opinione, e ritengo che valga la pena discutere l'argomento nel modo più approfondito, che tutto il sistema comprensoriale proposto, fondato sull'asse parallelo alla costa, abbia scarse possibilità di realizzazioni graduali, nel senso che a realizzazioni graduali corrisponderebbero condizioni di equilibrio malamente sopportabili, che po-- trebbero determinare gravi contraccolpi sul sistema conurbato di Napoli. Né da ultimo si può sottovalutare la preoccupazione che l'asse economico Villa Literno-Nola possa avere « in nuce » caratteristiche tali da provocare una saldatura tra le nuove aree e il vecchio centro. Il potere di attrazione esercitato da quest'ultimo nei confronti della periferia che si va formando e che dovrà affollarsi di nuovi episodi urbani · ed industriali sarà reso più forte dall'esistenza di una buona viabilità e potrebbe alla fine provocare una enorme « macchia d'olio », tanto più dannosa in quanto non prevista dal piano. Tutte queste considerazioni, ed altre che potrebbero essere fatte, mi inducono a ritenere che sia qu·esto il momento, prima di riprendere il lavoro, di chiarirsi le idee: senza trincerarsi dietro posizioni di prestigio, 85 Biblioteca Gino Bianco

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