Nord e Sud - anno XII - n. 64 - aprile 1965

• La « conurbazione » napoletana pressione (ed alla degradazione) del centro ed all'irrobustimento del bordo urbano appare ancora più marcata. << In dieci anni il centro di Napoli ha perduto più di 50.000 abitanti. .. Nello stesso tempo i quartieri occidentali, teatro di uno sviluppo edilizio senza precedenti, hanno guadagnato quasi 120.000 nuovi abitanti, i quartieri industriali 40.000 e le al tre sezioni periferiche circa 60.000 » 43 • Comunque, il fatto stesso che le zone di maggiore espansione siano dei quartieri sostanzialmente residenziali (il Vomero, ma anche in buona parte Fuorigrotta) dimostra che la mobilità di cui s'è detto non può essere considerata come l'indice di una « ristrutturazione » della città sulla base di una nuova ossatura di attività economiche, ma soltanto come la testimonianza dì un riassetto urbanistico della città in cui non si sa se è maggiore la parte che spetta allo svilt1ppo demografico o quella che spetta alla speculazione edilizia. In definitiva, si parli pure di « area n1etropolitana » napoletana, ma si tenga presente che ci si trova dinanzi ad una zona ancora sostanzialmente sottosviluppata, come appare quando si passi da un'osservazione puramente spaziale allo studio della genesi della formazione urbana e dei rapporti funzionali tra i diversi centri. Ed in quanto tale, Napoli città-regione rivela, ad un esame appena approfondito, caratteristiche decisamente diverse da quelle delle città-regione del mondo capitalistico, dalle quali molti traggono modelli per interpretare la realtà urbana del Napoletano. Ma è questo un discorso che cercheremo di approfondire in un prossimo articolo. ANTONIO RAO 43 Ivi. 79 Bibl-iotecaGino Bianco

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