Nord e Sud - anno XII - n. 64 - aprile 1965

Antonio Rao per lo più sono nate per iniziativa extralocale (quest~ vale per Casoria, come per Casavatore, Pozzuoli, Torre Annunziata etc.). Quindi, se d'« induzione » si può parlare nel caso dell'area metropolitana di Napoli, si tratterà di un'« induzione » ben diversa da quella, per esempio, che ha portato alla formazione ,dell'agglomerazione milanese. In sostanza, l'aumento dell'importanza demografica ed economica dell'attuale banlieue (le « ali » della conurbazione insieme con Afragola, Casavatore e Casoria), anche se a prima vista può sembrare il semplice effetto di un decentramento di attività economiche e d'insediamenti umani nell'ambito di un'area metropolitana, è in un certo senso sostenuto dall'esterno, è relativamente autonomo dal capoluogo. Ed è per questo, giova ripetere, che si è potuto riconoscere un processo di conurbazione laddove a prima vista non se ne riscontravano le caratteristiche. Esiste certamente un movimento per così dire centrifugo nell'ambito , dello stesso capoluogo (l'agglomerazione napoletana), ma tale movimento non indica tanto una tendenza del centro urbano ad esplodere per forza spontanea, a proiettarsi su uno spazio più ampio, ad assumere magari una struttura polinucleare (la «ville-grappe» olandese), quanto piuttosto un processo di assestamento in un ambito territoriale ormai strettamente delimitato (la « corona di spine » del Nitti non è più tuttavia costituita dalla banlieue-foudrière o, in qualche caso moraichère 40 di una volta, ma da una ben più solida cintura di comuni industriali). Tale tendenza all'assestamento si traduce in una certa - ancora debole ma chiaramente percepibile - mobilità interna. « Si cerca per desiderio di ascesa sociale, e sempre che se ne abbia la possibilità materiale di fuggire i quartieri del centro, malsani, sovrappopolati, scomodi. .. Nel 1960, quasi 70.000 persone hanno cambiato domicilio ». Le sezioni centrali registrano una perdita complessiva di 7.000 persone, « mentre i quartieri occidentali (Vomero, Posillipo, Fuorigrotta), dove l'accesso ad alloggi ~ecenti, sempre che se ne abbiano i mezzi, è più agevole e più conforme alle aspirazioni delle classi medie e privilegiate, guadagnavano più di 4.000 abitanti » 41• Bagnoli, Poggioreale e soprattutto Secondigliano, dove s'incontrano le principali zone industriali, · con un saldo positivo che oltrepassa i 2500 nuovi abitanti, nel 1960, testimoniano dell'attrazione esercitata dalla prossimità al luogo di lavoro » 42 • Se consideriamo un periodo più lungo, tale tendenza alla decom40 La banlieue- foudrière è il suburbio degradato, la ban.lieue moraichère è la fascia cli colture ortive che s'incontra ai margini di alcune città. 41 M. Cc>oUERY, op. dt., pp. 592 e ss. 42 Ivi. 78 BibliotecaGino Bianco

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