Editoriale potrà negare che i repubblicani hanno già dimQstrato di saper sollecitare nel migliore dei modi quest'incontro e di saperne essere il prezioso cemento? E chi potrà negare che l'autonomia del partito è una garanzia sicura di tale funzione non solo per i repubblicani, ma per tutta la democrazia italiana? L'unità d'azione tra i partiti della sinistra laica e democratica, che l'attitale Presidente della Repitbblica sostenne con tanta lucidità illustrando la necessità che essi badino più alle affinità che li uniscono anziché alle asperità che li dividono, è per noi un concetto normativo del gioco democratico italiarLo, ma non è detto che la n1igliore strumentazione di esso sia l'unificazione tout court di tutti i partiti interessati. Allo stesso modo, una posizione autonon1istica di questo genere presuppone da parte dei repubblicani un irnpegno di revisione assidua delle pro-prie assunzioni ideologiche e politiche ancora più spinto di quanto essi hanno dimostrato in tutti questi anni. Ma è anche indubbio che proprio un tale impegno può continuare ad essere, come è già stato, un fermento prezioso della cultura e della vita politica italiane. Non si può dimenticare che il partito repubblicano ha costituito da venti anni a questa parte un luogo di incontro che si è dimostrato singolarmente favorevole alla convivenza e alla reciproca compenetrazione di moralità mazziniana, di concretezza salverniniana, di cultura storicistica, di moderno spirito radicale. Il « laicismo » del partito è consistito, nel senso più prof onda del termine, proprio e innanzitutto nella spregiudicatezza con la quale una vecchia tradizione è stata innovata, senza venir tradita, e preparata a nuove e non ,-,zenofeco11de rielaborazioni. Quell'opera, apparentemente ambiziosa, di confronto e di revisione critica nei confronti di tutta la sinistra che l' on. La lvi.alfa ha rivendicato, dopo il congresso, al suo partito non è, dunque, nitlla di più di quanto in effetti i repubblicani già fanno da tempo e che sarebbe perduto, con danno di tutti, se, in una prospettiva a più o 1neno breve scadenza, essi vi rinunziassero per confluire nell'ambito di forze che hanno anch'esse proprie tradizioni e ragioni da portare avanti e alle quali un metro indipendente di misura e di confronto è egualmente prezioso. Per quanto riguarda l'attualità politica più immediata, il congresso repubblicano non poteva che confermare nel modo · più energico la adesione alla maggioranza di centro-sinistra e al governo da essa espresso. I commentatori hanno sottolineato, a questo riguardo, una differenza tra la posizione dell'on. Reale e quella dell'on. La Malfa. A noi la differenza non sembra inesistente, ma senzbra consistere assai più nel tono che nella sostanza delle posizioni dei due leaders. L'orL. Reale ha sotto• lineato l'opera concreta, ancorché silenziosa, del governo presieduta 5 BibliotecaGino Bianco
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