Nord e Sud - anno XII - n. 64 - aprile 1965

La « conitrbazione » napoletana pagna, dando luogo ad un'11rbanizzazione più diradata (struttura a nebulosa). E l'una e l'altra esperienza sono profondamente diverse da quella propria degli enormi agglomerati del Sudamerica, che pure a prima vista presentano caratteri somatici non troppo dissimili. Così, mentre in Gran Bretagna ed in Gern1ania è in atto, un processo di diradamento degli insediamenti che, da un lato, porta alla riduzione del peso demografico delle agglomerazioni rispetto al complesso del paese, e, dall'altro, porta ad un progressivo decentramento delle residenze e delle attività economiche nell'ambito di q11este, in Francia le concentrazioni esiste11ti non manifestano sensibili segni di ristagno demografico 7 • Questi non sono che degli esempi banali, ma già permettono di co,mprendere come non sia possibile imporre le stesse etichette ad esperienze solo a prima vista simili. È certamente giusto affermare che la din1ensione della città è ormai « comprensoriale », nel senso che il nucleo urbano principale presenta oggi legami così stretti con il suo « intorno » geografico-economico che non è possibile scinderli, nemmeno sul piano descrittivo. Ma non è lecito individuare questa « dimensione », fondandosi quasi soltanto su dati meramente somatici, quali la densità demografica ed edilizia, la continuità d'abitato, l'omogeneità economica etc. Occo1 rre piuttosto tener conto,, da un lato, del modo in cui si è realizzata una determinata organizzazione e struttura degli insediamenti, dall'altro, di quale sia in realtà il plesso di relazioni, di dipendenze e di interdipendenze che fanno effettivamente, al di là dell'omogeneità morfologica, di un certo numero di centri un'unità funzionale. Per tutto questo, nell'accostarci alla realtà urbana dell'« arcipelago napoletano » abbiamo cercato di tener presenti due angolazioni: una tipicamente descrittiva, diretta alla definizione morfologica dell'ambiente 8 ; l'altra, più prossima all'ecologia sociale, diretta allo studio delle relazioni funzio•nali fra i diversi centri e fra città e campagna 9 • In defi- · nitiva, si tratterà di due approssimazioni successive alla sol11zione dello stesso problema: quello della definizione del « campo gravitazionale » del capoluogo regionale. 7 J. F. GRA VIER, L'aménagement du territoire et l' avenir des régions françaises (Flammarion, 1964, Paris, pp. 97-123). 8 Diretta cioè ad accertare fino a qual punto si può parlare di area urbanizzata e conurbata nel Napoletano, quale sia quest'area, quali siano le principali caratteristiche del suo sviluppo etc. 9 Questa indagine dovrebbe cioè mirare a definire l'area d'influenza (o « campo gravitazionale ») del capoluogo regionale. Tale studio verrà tentato in un prossimo articolo. 61 BibliotecaGino Bianco

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