Nord e Sud - anno XII - n. 64 - aprile 1965

Antonio Rao tentativi, soprattutto da parte dei geo,grafi francesi, di sistemazione e di chiarificazione di una terminologia che per essere forse troppo articolata e sfumata rischiava d'ingenerare qualche confusione. Tuttavia, ciò non ha impedito che, per non fare che un esempio, espressioni come metropolitan area, « area urbanizzata », « frangia urbana », « conurbazione » etc. venissero impiegate spesso come sinonimi e, quel ch'è peggio, che ciascuna d'esse venisse riferita alle realtà più diverse. È chiaro che tutto questo non può essere considerato un gran danno, se si ammette che tali tipologie non pretendono di dare una definizione globale ed esauriente della fenomenologia urbana (geografica, economica, sociologica e storica), ma si limitano a porre l'acce11to su taluni dati morfologici di tale fenomenologia. Ma è pur vero che anche su questo terreno• sarebbe preferibile evitare confusioni, come sarebbe d'altronde auspicabile che espressioni sintetiche come « conurbazione », « campo gravitazionale » etc., fossero impiegate in modo più rigoroso e soprattutto più penetrante, come strumenti effettivi di definizione e no11 come formule più o meno brillanti, più o meno efficaci, buone a tutti gli usi. È certo che l'espansione della città o la disintegrazione del tradizionale tessuto urbano, pur essendo un fenomeno ormai generale, comune alla quasi totalità del mondo di civiltà capitalistica 6 , presenta manifestazioni e modalità molto diverse a seconda dei paesi, o meglio ancora a seconda delle strutture economiche e sociali. La « megalopolis » atlantica degli Stati Uniti è molto differente, nelle sue caratteristiche e soprattutto nella sua origine, dall'area della « Greater London ». Il rapporto città-campagna vi si è configurato, in maniera profondamente diversa, anzi opposta. Qui, in Inghilterra, la vasta conurbazione è il prodotto di un processo di progressivo spopolamento delle campagne e di espansione dei centri urbani, venuto a misura che il sistema economico diventava, da agrario-commerciale, industriale-commerciale. Là, negli Stati Uniti, dopo che l'interna immigrazione aveva determinato l'enorme sviluppo demografico ed urbanistico dei centri portuali della costa, furono questi, cioè le città, a riversare le proprie eccedenze demografiche nella cam6 Accogliendo la definizione dal Samuelson, che qualifica con l'espressione « capitalista;> le economie nelle quali sono presenti i seguenti caratteri: a) nella produzione ci si avvale di notevoli attrezzature e strumenti, oltreché del lavoro umano, per trasformare le risorse naturali; b) vi è un'accentuata suddivisione del lavoro e quindi intensa attività di scambio; c) vi è un rilevante intervento della moneta; anche l'Unione Sovietica ed altri paesi del blocco orientale sono paesi ad alto livello cap1 italistico. V. F. FORTE, Introduzione alla politica economica. Il mercato e i piani. Einaudi, p. 44. Cfr. anche P. Samuelson, Economia, Utet, p. 44. 60 BibliotecaGino Bianco

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