Nord e Sud - anno XII - n. 64 - aprile 1965

Giuseppe Sacco 1965, al contrario, egli ha riscoperto « che le elezioni municipali sono elezioni politiche come le altre»; e c'è qui un'altra a11alogia con il de Gaulle del 1947, che chiedeva lo scioglimento dell'Assemblea Nazionale, la cui composizione non rispecchiava più con fedeltà i rapporti di forza tra gli schieramenti politici, quali erano emersi dalle elezioni municipali. I gollisti, e de Gaulle in primo luogo, sembrano aver preso coscienza di questa netta politicizzazione delle elezioni municipali solo poche settimane prima del 14 marzo, quando diventava evidente che la manovra da essi architettata per distruggere i vecchi partiti del centro e della sinistra democratica era destinata a fallire. La loro reazione a questa presa di coscienza e il rapido capovolgimento della tattica elettorale fino ad allora seguita, aveva come effetto di esaltare questa politicizzazione, così come la manovra iniziale tendente a totalmente esautorare i vecchi partiti ne aveva avviato il processo. In realtà, ad un osservatore attento, il grand dessin gollista per riformare lo schieramento partitico francese, e consentire finalmente all'UNR di porre le radici nel paese come forza politica maggioritaria, non poteva non apparire contraddittorio. È pro-babile che i mediocri, ambiziosi ed improvvisati leaders del partito gollista siano stati le vittime della loro stessa propaganda, che tende a rendere invisi all'opinione pubblica, più di quanto essi già non lo siano, i vecchi partiti. Ma- ha commentato Jacques Fauvet su « Le Monde » - non basta disprezzare questi partiti per provocarne la scomparsa: « Una migliore conoscenza della provincia francese, delle sue tradizioni, delle sue famiglie politiche, risparmierebbe mo1 lte imprudenze verbali ed elettorali ». Apertamente, il potere gollista mirava, co~ le elezioni municipali del 1965, a dare il colpo di grazia alle forze che erano state allontanate dal potere nel 1958 e così pesantemente umiliate nelle elezioni legislative del 1962. E il colpo di grazia appariva tanto più necessario in quanto, ancora lo scorso anno, i vecchi partiti, pur dimostrandosi restii ad ogni rinnovamento e ad ogni adeguamento alle necessità dell'esercizio del potere nel moderno stato francese, si dimostravano non di meno lenti a morire, ed ancora fortemente ancorati, soprattutto. ai più bassi e particolari livelli, a frammenti di potere locale, nelle municipalità e nei Conseils Généraux. In un precedente articolo di questa rivista si rilevava, a proposito delle elezioni cantonali del marzo 1964, come l'elettorato francese avesse ancora una volta preferito un personale politico screditato, che presentava i peggiori tra i difetti che furono propri della quatrième e che si esprimeva più per mezzo delle consorterie ed in funzione degli interessi locali che su di ·una base partitica o su un preciso richiamo ideologico; e si notava che i risultati elettorali potevano essere interpretati come una dimostrazione del fatto che la quinta repubblica appariva ancora, agli occhi del paese reale, un fenomeno di transizione verso una realtà politica non ancora delineatasi. La lotta delle vecchie forze appariva, dunque, come una battaglia di resistenza e di retroguardia, che poteva durare ancora a lungo, ma che sembrava 52 BibliotecaGino Bianco

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