Nord e Sud - anno XII - n. 64 - aprile 1965

Editoriale Il recente congresso del partito repubblicano h.a fornito una nuova riprova dell'importanza che le minoranze coalizzate intorno a punti programmatici di grande rilievo, svolti con la necessaria chiarezza e coerenza, e guidate da leaders tanto cultural1nente provveduti quanto politicamente responsabili e risoluti, possono esercitare in un regime di democrazia di massa, anche quando, per avventitra, le loro forze siano o appaiano esigue sul piano elettorale ed organizzativo. Nel caso del partito repubblicano, i punti program1natici che hanno dato e danno ad esso la possibilità di inserirsi ed agire alla giuntura di articolazioni decisive dello schieramento politico italiano sono stati sviluppati, come è noto, nell'ambito dell'originaria forn1azione e ispirazione rrLazziniana del partito, sulla falsariga di quelli cl1e l'esperienza del rrro1zdocon.temporaneo ha dimostrato essere in Europa e in Italia i compiti irrinunziabili di una democrazia moderna, che non voglia né trascinarsi come ordinaria amministrazione di un regime di fatto, senza le civiche sollecitazioni al progresso che sono proprie dei sistemi politici dotati di effettiva vitalità, né abdicare in anticipo per crollare di schianto dinanzi alle pressioni antidemocratiche alimentate dalla vita contemporanea il giorno in cui esse dovessero superare un determinato punto critico. È così che il partito repubblicano ha le sue posizioni sui grandi problemi del nostro tempo e del nostro paese e che l'europeismo, il meridio-nalismo, la solidarietà atlantica, la resistenza democratica alle pressioni di destra e di sinistra, il rinnovamento istituzionale, lo sviluppo economico, il progresso sociale, la tradizione laica e risorgimentale hanno trovato in esso una forza elaboratrice e propulsiva che, tenuto conto delle dimensioni, non si è rivelata seconda ad alcun altro gruppo politico italiano ed è anzi stata assai spesso all'avanguardia o su posizioni di rigorosa intransigenza, attendendo e ricevendo dal tempo la convalida dei propri atteggiamenti. Le previsioni di coloro che annunciavano una rapida dissoluzione della consistenza del partito nella stretta delle maggiori_ forze politiche . e nella logica del sistema proporzionale in una democrazia di massa non si sono perciò avverate e, al contrario, il partito non solo ha dimostrato di aver iniziato, dopo il pitnto più basso toccato nelle elezioni del 1958, un movimento di ripresa elettorale ed organizzativa che sembra suscettibile di considerevoli sviluppi, ma ha anche superato nella sita distribuzione territoriale quell'accentuata presenza in alcune regioni e centri 3 BibliotecaGino Bianco

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