Nord e Sud - anno XII - n. 64 - aprile 1965

Note della Redazione responsabili politici e tecnici della politica meridionalista a darsi da fare per « prospettare quelle occasioni di in,vestiniento che potrebbero eventualmente interessare gli imprenditori svizzeri all'industrializzazione del nostro Mezzogiorno». Abbiamo letto, poi, sul « Corriere della Sera» del 22 marzo, un articolo di Domenico Bartoli che si concludeva con un riferimento ad una « proposta interessante ». Do1nenico Bartoli non ha scritto da chi sia stata fatta questa « proposta interessante »; ma ha scritto che la « proposta » consiste nel facilitare « l'incontro del capitale svizzero e della manodopera italiana » mediante la creazione in territorio italiano di « alcuni punti franchi, dove le imprese elvetiche avrebbero la facoltà di produrre e di esportare senza troppi intralci ». Anche noi consideriamo molto « interessante » questa proposta, che, del resto, costituisce uno sviluppo del suggeriniento generico con cui si concludeva la nostra nota della redazione del numero di 111arzo.Pare, però, sempre in base a quanto è stato riferito da Domenico Bartoli nel citato « fondo » del « Corriere della Sera», che il progetto dei « punti franchi» urti contro « alcune difficoltà fiscali ». Riteniamo che, nel quadro della politica meridionalista, tali difficoltà possano essere più facilme11te e più rapidamente rimosse, qualora convenga che siano rimosse. D'accordo, quindi, in linea generale, con la proposta dei « punti franchi »; purché, beninteso, si tratti di « punti franchi» tutti e soltanto nel Mezzogiorno, che all'emigrazione verso la Svizzera fornisce da anni i maggiori contingenti. Quali, fra le regioni di partenza delle correnti migratori, si presenterebbero meglio ai fini della localizzazione dei « punti franchi » di cui si è detto? La zona delle « città contadine» fra il Tavoliere e la Terra di Bari; la Valle del Pescara; la Terra di Lavoro; la piana di Sibari; due zone siciliane, da scegliersi rispettivamente nella Sicilia orientale e in quella occidentale. Chiediamo allora al Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno ed alla Cassa che cosa si può fare e che cosa è stato già fatto per vagliare ed eventualmente per cogliere l'occasione che sembra implicita nella «proposta» di cui Domenico Bartoli ha riferito i termini esse11ziali e dalla quale si può prendere spunto per un rilancio di tutta la questione relativa agli irivestimenti esteri per l'industrializzazione del Mezzogiorno. L'uomo giusto al posto giusto Una scelta esemplare: quella di Salvatore Guidotti come nuovo Direttore generale del Banco di Napoli. Nel gennaio del 1964 scrivevamo che, ai vertici di taluni istituti della politica meridionalista, si dovevano identificare quelle situazioni che era necessario cambiare per poter garantire una coerenza effettiva fra l'impostazione data in sede nazionale alla politica di sviluppo del Mezzogiorno e l'attuazione nelle varie sedi regionali e interre33 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==