Nord e Sud - anno XII - n. 64 - aprile 1965

L'investimento nel futuro servare il pieno impiego, gli Stati Uniti dovranno creare, entro il 1970, quaranta milioni di nuovi posti di lavoro » 3 • Ma qual è l'atteggiamento dell'uomo comune? Qui non si può fare distinzione tra ciò che accade in Italia e ciò che accade negli altri paesi di analogo livello civile. Il tema della ricerca scientifica non è mai stato tanto popolare in tutto il mondo. Più che di « coscienza scientifica », peraltro, si deve parlare di una vera e propria « mitizzazione » della scienza. Di fronte alla pubblica opinione, lo scienziato si configura press'a poco come il genio della lampada di Aladino: un dispensatore di prodigi, che, grazie a un satellite artificiale, ci consente di vedere con i nostri occhi, e senza muoverci da casa nostra, i Giochi olimpici che hanno luogo all'altro capo del globo; che ci ha fatto vedere l'altra faccia della Luna; che ci ha liberati dall'incubo di malattie, il cui solo nome, in tempi ancora recenti, era sinonimo di terrore e di morte. E non basta. Siamo tutti profo11damente convinti che quanto non è stato ancora conquistato dalla scienza, lo sarà tra poco: i viaggi interplanetari stanno per avere inizio, e forse ci troviamo anche alla vigilia - perché no? l'ottimismo scientifico non conosce confini - della vittoria sui mali che ancora oggi vengono definiti incurabili. Scienza e fantascienza si confondono dunque in una specie di abbagliante girandola; si direbbe quasi che siamo ritornati all'epoca in cui gli uomini si affidavano ciecamente, per risolvere i loro personali problemi, all'astrologia ed a11a magia. D'altra parte, il nuovo linguaggio della scienza è sufficientemente esoterico per suonare, ad orecchi profani, press'a poco come dovevano suonare le antiche formule cabalistiche agli orecchi dei nostri antenati del Medioevo. È pur vero che, oggi, l'uomo non ignora che i risultati scientifici sono fondati sull'osservazione dei fatti e sulla loro interpretazione razionale; egli sa che la liberazione di energia nucleare, ad esempio, non è il segno dell'ira di una potenza sovrumana, sa che « l'antica notte di Valpurga » è finita per sempre. E tuttavia, anche se la sua visione del mondo è cambiata, non per questo l'uomo è in grado di sentirsi direttamente partecipe della grande impresa volta a dominare la natura; col passare del tempo, anzi, le sue possibilità di comprensione sembrano farsi sempre più ridotte. Quando ai nostri nonni veniva detto che la tubercolosi non è provocata da uno spirito maligno che si impossessa del nostro corpo, bensì dall'azione di un organismo vivente, essi potevano - naturalmente entro certi limiti - sincerarsene direttamente, osservando il bacillo di Koch nel 3 H. WILSON, op. cit. 11 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==