Nord e Sud - anno XII - n. 64 - aprile 1965

L'investinie11to nel futiLro l'edilizia; della meccanizzazione integrale delle aziende agricole; delle risorse marine e del fondo del mare; della biopatologia sperimentale e in particolare della virologia; dell'automazione dell'industria meccanica, con speciale riguardo al settore delle macchine utensili; dello sfruttamento delle energie endogene ». E si dice anche che non ci si dovrà limitare a rafforzare e riorganizzare le unità di ricerca esistenti, ma occorrerà anche creare strutture nuove « nelle località e nei settori dove esse sono particolarmente carenti ». Noi avremmo così completato la frase: e dove il loro insediamento risulta particolarmente vantaggioso. Intendiamo riferirci, con ciò, all'opportunità di creare i nuovi centri di ricerca in località del Mezzogiorno; e questo per un complesso di considerazioni. Anzitutto, il programma di ricerca previsto dal piano è tale da interessare in modo particolarissimo il Mezzogiorno (si pensi soltanto agli studi relativi ai processi di desalinizzazione dell'acqua di mare - studi che già oggi vengono condotti con notevole impegno a Bari - o allo sfruttamento delle risorse marine). In secondo luogo, non bisogna dimenticare l'ubicazione delle centrali termo-nucleari, che rappresenta di per sé un preciso punto di riferimento per qualsiasi nuovo insediamento nel settore scientifico e tecnologico. In terzo luogo, va sottolineato il fatto che già esistono, nel Mezzogiorno, istituti scientifici di altissimo livello e di fama internazionale, anche fuori delle Università (come, per esempio, il Laborator.io internazionale di genetica e biofisica, a Napoli, e, sempre a Napoli, la Stazione Zoologica - o Aquarium -, dove lavorano studiosi provenienti da ogni parte del mondo). Finalmente, occorre tener presente lo stretto rapporto di interdipendenza che, alla luce di quanto è avvenuto in altri paesi, può e deve stabilirsi tra lo sviluppo dell'attività di ricerca e la valorizzazione « turistica » di certe zone: in Francia, per esempio, le regioni dotate di una forza di attrazione « turistica » hanno ma11ifestato una maggiore capacità di richiamo, rispetto alle altre, nei confronti delle élites scientifiche, e quindi nei confronti degli insediamenti delle industrie di avanguardia; mentre, a loro volta, i centri di ricerca scientifica hanno contribuito notevolmente alla valorizzazione turistica delle località in cui sono stati insediati. Per tutti questi motivi, dunque, il ~iscorso sulla creazione di nuove strutture per la ricerca scientifica dovrebbe essere inserito nel più generale discorso sulla creazione, nel Mezzogiorno, di << poli » e di « assi » turistico-industriali. . Come si vede, dunque, l'argomento è estremamente complesso, e merita di essere approfondito nei suoi molteplici aspetti. Per conto 9 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==