Rosellina Balbi pano, rispetto all'Italia, per quanto si riferisce al settore dei bre, etti, nonché la forte concorrenza che essi sono in: grado di esercitare nei nostri confronti sul mercato internazionale. D'altra parte, le questioni da risolvere, in questo campo, non sono di ordine puramente finanziario. Vi è, naturalmente, un problema di scelta politica; e no11 si può non ricordare, a questo punto, la limpidezza della visione del Premier inglese Wilson e la fermezza di certe sue dichiarazioni: « In una recente intervista mi venne chiesto a quale parola soprattutto associassi il socialismo di oggi. Risposi che, se questa parola esisteva, essa non poteva essere che la ' scienza'... La preparazione degli sci·enziati, la mobilitazione della ricerca scientifica e l'applicazione della scienza all'industria: saranno questi, io credo, gli obiettivi fondamentali del socialismo britannico nella prossima generazione ». E ancora: « La rivoluzione scientifica determinerà automaticamente una rivoluzione sociale ed economica... sarà la rivoluzione di tutto il nostro popolo » 1 • In Italia, prima ancora di porci il problema di come controllare la rivoluzione scientifica, dobbiamo chiederci in qual modo potremo superare la situazione di vera e propria ·paralisi in cui, con un limitatissimo numero di eccezioni, versa attualmente il lavoro di ricerca. Dicevamo che i problemi da risolvere non sono di natura puramente finanziaria (e comunque, non si tratta soltanto di spendere di più, ma anche di spendere meglio); molti di essi investono la struttura stessa della ricerca: certe disfunzioni dei nostri istituti universitari, la situazione di « sudditanza » dei ricercatori che non abbiano conquistato una cattedra, nei confronti dei Direttori di istituto, il fatto che molto spesso non esiste rapporto alcuno tra la produttività scientifica dello studioso e le sue prospettive di carriera, l'insoddisfacente livello delle attrezzature tecniche (appena un terzo degli istituti scientifici che svolgono ricerche applicate si dichiararono forniti di attrezzature soddisfacenti), certe lungaggini burocratiche, l'inadeguatezza delle strutture organizzative. Accanto a questi problemi « veccl1i » non ancora risolti, se ne pongono dei nuovi, e di importanza tutt'altro che trascurabile. Vi è, per esempio, il problema delle priorità (in quali settori della ricerca concentrare gli sforzi) e quello - che, a nostro avviso, si ricollega al precedente - delle scelte territoriali. Ci spieghiamo subito. Per quanto riguarda i settori da stimolare con impegno particolare, il Piano Pieraccini è esplicito: « .. .lo studio dell'approvigionamento idrico, con speciale riguardo ai procedimenti d.i desalinizzazione; dell'industrializzazione del1 HAROLDWrLSON, La politica dei laburisti, Ed. Comunità, 1964. 8 Biblioeca Gino Bianco
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