Attività ed insediamenti della popolazione campana abitazioni fornite di servizi igienici, le abitazioni fornite di acqua potabile da acquedotto, etc. Attraverso queste variabili demografiche ed ecografiche si calcolano dei coefficienti che assegnano alla categoria urbana o alla categoria rurale i singoli comuni. È da tener presente che la valutazione è fatta con riferimento a tutta la superficie comunale, e non al solo capoluogo. Come si vede, il criterio di classificazione è tale che la appartenenza all'una o all'altra categoria non esprime soltanto una differenza di fisionomia o anche di struttura tra gli insediamenti, ma una differenza di « grado », di qualità, di collocazione nella scala delle condizioni di vita. Ed invero, il disporre o meno dei servizi igienici, o il vivere in cinque persone in una o in cinque stanze, dà la misura non tanto del « modo » di vita,· quanto del « livello » di vita. Per questo le percentuali sulla urbanità e ruralità della popolazione vanno meditate con particolare attenzione, fornendo da parecchi punti di vista un parametro efficace del grado di sviluppo civile ed economico dei comuni ai quali essi si riferiscono. 2. Fattori permanenti e fattori variabili nel tempo hanno condizionato, come s'è detto, la distribuzione della densità e degli insediamenti della popolazione campana. Ma quali sono state le tendenz-~ che, sotto l'influenza di questi fattori, la Campania ha manifestato fin dopo l'unificazione nazionale rispetto al resto del Mezzogiorno? La densità della Campania è rimasta dal 1861 al 1961 la più alta del Mezzogiorno (e d'Italia). Essa al primo censimento post-unitario risultò essere di 175 ab./kmq., mentre quella del Mezzogiorno continentale era di 89 ab./kn1q. Negli anni successivi, pur non accrescendo le distanze, la Campania è rimasta di gran lunga al di so,pra delle medie nazionali e meridionale. Nel 1951, mentre la densità media italiana era di 155 ab./kmq. (incremento, rispetto al 1861, dell'82~1>) e quella del Mezzogiorno continentale di 160 ab./kmq. (incremento, rispetto al 1861, del 79%), la densità campana era di 317 ab./kmq. (con un incremento dell'81 % ). Nel 1961, con 351 ab./kmq., la Campania era ancora la regione più densamente popolata d'Italia. Ma i valori della densità media esprimono male· la reale distribuzione geografica del popolamento, specialmente quando si tratta di una regio-ne, come la Campania, caratterizzata da forti squilibri territoriali. Più significativi, ma pure insufficienti, sono i dati provinciali. Essi confermano l'esistenza di una stretta correlazione tra il grado di « ospitalità » naturale dell'ambiente e la densità. Così, nel 1951, la densità della provincia più « accogliente » - ovviamente Napoli - era 93 Bi"blioteca Gino Bianco
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