Antonio Rao E infatti, se si esaminano i comuni caII1:pani sotto il profilo delle caratteristiche urbane e rurali, risulterà che gli agglomerati più grandi sono anche, in genere, quelli che possono essere considerati « di tipo urbano» 17 • Nella provincia di Caserta, dei tre comuni, a parte ovviamente il capoluogo, compresi in questa categoria, due, Aversa e Capua - più esattamente di tipo semiurbano - sono, rispettivamente, il secondo ed il quinto della provincia per dimensioni den1ografiche; mentre l'unico comune classificabile come urbano (oltre il capoluogo), S. Maria Capua Vetere, occupa il terzo posto nella graduatoria dei comuni in base alla popolazione. Nella provincia di Napoli, dove, come abbiamo visto, sono molto frequenti i comuni di cospicue dimensioni, le classi più affollate sono quelle dei « comuni semi-urbani » e dei « comuni di tipo urbano», e non quella dei « comuni rurali », come è prevalentemente nelle altre province; e quasi tutti i comuni più grandi, Torre del Greco, Portici, S. Giorgio a Cremano, sono classificati come « urbani ». Ma, prima di chiudere questo discorso, bisogna che spendiamo qualche parola per definire meglio il significato delle espressioni: « comuni urbani », « comuni rurali », « comuni semi-rurali » etc. In effetti, non esiste un criterio univoco per distinguere i comuni urbani da quelli che non lo sono. Anzi, da un punto dì vista teorico le classificazioni possibili sono molte, e molto diverse l'una dall'altra. Si va da un criterio che assume come indice la semplice entità numerica della popolazione (Francia) 18 , a quello che fa riferimento alla densità di popolazione per circoscrizione (0.N.U.), ad un altro che considera la percentuale di addetti all'industria sul totale della popolazione, a quello, infine, che combina insieme un numero notevole di indici riguardanti le variabili più diverse (Istat). Naturalmente, la scarsa succedaneità delle soluzioni prevalentemente adottate non vuol dire che la distinzione sia arbitraria ed ispirata a criteri soltanto convenzionali. Vuol dire, invece, che vi è una grande differenza tra paese e paese, e anche tra regione e regione, per cui, mentre in taluni casi è sufficiente citare il numero degli abitanti di un comune per indicarne, con buona approssimazione, il grado di ruralità o di urbanità, in altri è necessario rifarsi a più indici o ad indici complessi. In Italia il criterio adottato è di que_st'ultimo tipo. Le più importanti tra le variabili considerate sono : la popolazione attiva, le forze di lavoro, l'occupazione per settori economici, il grado d'istruzione, il rapporto popolazione-numero di vani, le 92 11 La classificazione convenzionale alla quale ci atteniamo è quella dell'Istat. 18 P. GEORGE, Geografia delle città (Napoli, ESI, 1963), pag. 13. BibliotecaGino Bianco
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