Antonio Rao pochissimi comuni di montagna - che in ~utto accolgono 3.640 persone - sono tutti comuni rurali. In alta collina gli insediamenti sono prevalentemente rurali, nella bassa collina urbani (tutti i capoluoghi, avendo risalito i declivi dei colli che li circondavano, hanno una parte del loro territorio sulle alture), in pianura si avvicendano ambienti rurali ed urbani, con prevalenza dei secondi. Questa caratterizzazione della distribuzione spaziale della popolazione e delle forme d'insediamento sembra indicare l'influenza dei soli fattori naturali e geofisici sulle scelte residenziali della popolazione e, quindi, sulla struttura dell'insediamento. Ma, intanto, ancora cinquant'anni or sono, talune zone di pianura presentavano caratteri maggiormente repulsivi, nei confronti dell'insediamento umano, delle stesse più remote zone di montagna. In esse il popolamento era rado e degradato, l'economia stabilizzata su livelli di grama sussistenza. Le zone collinari o di montagna retrostanti sembravano offrire una dimora ben più accogliente alle popolazioni, che vi si addensavano ai limiti del possibile. L'intervento dell'uomo ha modificato gli ambienti ed il rapporto tra gli ambienti. Ma, a loro volta, le paludi malariche non erano tali solo per condizioni geofisiche. Indubbiamente, il disordine idrico (piene improvvise e violente) e la scarsa permeabilità del suolo alluvionale hanno sempre richiesto nelle pianure campane, come in tutte le pianure che nell'Italia centrale dalla costa si insinuano fra le pendici dell'Appennino, l'attenta cura degli uomini. Ma ciò non toglie, anzi suggerisce, che, se quelle piane divennero paludi, fu per motivi ad,debitabili più agli uomini che alla natura. Così l'affollamento della costa che si affaccia sul Golfo di Napoli è dovuto, almeno nella stessa misura, tanto alla eccezionale feracità del suolo che a particolari vicende storiche. E non è trascurabile - tra i fattori a « breve termine » - il fattore amministrativo. Esso, in un ambiente in cui altri fattori non esistevano o, se esistevano, agivano solo debolmente, ha svolto un ruolo fondamentale nel processo di urbanizzazione. Valga l'esempio di Caserta 16 • 16 Non si può dire che l'ambiente geofisico in cui si trova questo comune sia cambiato molto negli ultimi quarant'anni; eppure nello stesso periodo Caserta ha attraversato degli alti e bassi veramente notevoli, in dipendenza dei mutamenti amministrativi che l'hanno riguardata. Nel 1927, Caserta venne privata della funzione di capoluogo di provincia. Cominciò, quindi, per il comune un periodo di ristagno demografico, che, manifestatosi già con un rallentamento dell'incremento nel 1931, culminò in una diminuzione, addirittura, della popolazione al censimento del 1936. Nel dopoguerra Caserta ha riacquistato il ruolo amministrativo che aveva prima del 1927: la ripresa demografica si ·è dimostrata rapida e costante anche prima che l'intervento di fattori nuovi - l'industria, p.e. - aumentasse le capacità attrattive del comune. 90 BibliotecaGino Bianco
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