Nord e Sud - anno XII - n. 63 - marzo 1965

Attività ed insedia111enti della popolazione campana assoluti. Considerate uguali a cento le cifre del 1958, negli anni successivi, fino al '62, la situazione è la seguente: TAB.7. - ISCRITTI AGLI UFFICI DI COLLOCAMENTO (DISOCCUPATI GIÀ OCCUPATI, GIOVANI IN CERCA DI PRIMA OCCUPAZIONE) ottobre 1958 ottobre 1959 ottobre 1960 ottobre 1962 ottobre 1961 Avellino 100,0 96,6 83,1 81,9 78 Benevento 100,0 93,1 85,2 85,4 75,2 Caserta 100,0 100,9 87,4 89,8 82,7 Napoli 100,0 102,3 97,6 94,3 70,4 Salerno 100,0 99,9 96,0 96,5 83,3 (Fonte: Unione Italiana delle Camere di commercio, industria e agricoltura, Lineamenti economici e prospettive di sviluppo delle province italiane. Giuffré, 1964). Un primo esame della dinamica degli iscritti agli uffici di collocamento, dal 1958 al 1962, sembra suggerire che in tutte le province campane si sia registrata una considerevole attenuazione del fenomeno; e che tale attenuazione sia stata particolarmente sensibile nelle province di Napoli, Benevento ed Avellino. ìvla, ad un esame più attento, riesce piuttosto difficile accettare per buone queste indicazioni. Anche a voler considerare la categoria « disoccupati » nel senso più ristretto possibile, limitandosi cioè a comprendervi i disoccupati già occupati ed i giovani in cerca di prima occupazione, escludendone, invece, le casalinghe in in cerca di prima occupazione, i pensionati ed i lavoratori in cerca di un'occupazione diversa 12 (ed è quel che s'è fatto nell'elaborazione della tabella), c'è ancora posto per non poche perplessità. In primo luogo, è lecito chiedersi in qual misura la diminuzione degli iscritti agli uffici di collocamento dipenda da un aumento dell'occupazione, e in qual misura non dipenda piuttosto dalle partenze di una frazione delle forze di lavoro. A questo proposito, è sintomatico che almeno due delle province che hanno registrato un maggiore abbassamento del livello di disoccupazione, quelle di Avellino e Benevento, siano anche le province più colpite dall'esodo rurale. È certo, quindi, che molto spesso la riduzione in questione dipende molto più dall'assottigliamento delle forze di lavoro che non da un aumento assoluto dell'occupazione. Ciò è provato, del resto, da un esame diretto del movimento con l'estero delle forze 12 A proposito deJle cinque classi in cui si divide la categoria dei disoccupati, cfr. Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale: Statistiche del lavoro, anno XIV, nn. 7 - 8 - 9. 85 BibliotecaGino Bianco

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