Antonio Rao stria) esprimono più la tendenza delle nuove. leve a cercare un'occupazione diversa dal lavoro dei campi, che non lo spostamento massiccio di lavoratori dall'agricoltura all'attività extra-agricola. Ciò perché le possibilità di impiego offerte dall'industria locale (eccettuato forse il ramo edilizio), se sono tali da assor.bire buona parte delle forze di lavoro più giovani, non sono tuttavia in grado di assicurare lavoro a tutti i contadini che aspirano a fuggire la vita dei campi. Una prova che sia questo e non altro il significato delle variazioni sopra esaminate è fornita dal particolare che la provincia che ha meno partecipato all'emigrazione, cioè la provincia di Napoli, è anche quella dove il decremento degli « attivi » agricoli è meno sensibile. E bisogna anche ricordare che gli incrementi degli « attivi » industriali di province come quelle di Avellino, Caserta e Benevento, risultano notevolmente esaltati dal basso valore delle cifre di base (1951). 5. La popolazione attiva, com'è noto, comprende tutte le persone dai dieci anni in su, che esercitino effettivamente o abbiano esercitato una professione o un mestiere al momento della rilevazione censimentale (compresi i coscritti) 10 , nonché, secondo l'ultimo censimento, le persone in cerca di prima occupazione. Essa, quindi, esprime solo molto vagamente la reale entità dell'occupazione di una regione; ed anche se ci si limita a considerare soltanto la popolazione in condizione professionale 11 (come noi abbiamo fatto), resta sempre da chiarire quanti di questi « attivi » siano anche occupati realmente. Data la difficoltà di reperire statistiche in quantità sufficiente, e considerati, d'altro canto, i limiti di questo lavoro, non dedicheremo qui che qualche cenno alle condizioni della disoccupazione campana. La scarsa attendibilità dei dati c'induce, inoltre, a soffermarci soltanto sull'andamento registrato negli ultimi anni, piuttosto che sui valori 10 Si differenzia dalle « forze di lavoro», poiché queste ultime sono costituite dalla popolazione dai 14 ai 65 anni, occupata, disoccupata, in cerca di prima occupazione al momento della rilevazione. Mentre, secondo il censimento del '51, la popolazione in cerca di prima occupazione faceva parte della popolazione inattiva, secondo l'ultimo censimento questa categoria è compresa nella popolazione attiva, pur essendo distinta dalla popolazione « in condizione professionale» (vedi: IX Cens.to della popolazione - uno qualsiasi dei fascicoli provinciali, «avvertenze», e X Cens.to della popolazione -· dati riassuntivi comunali e provinciali - tab. della popolazione attiva). La popo~azione attiva e le forze di lavoro si possono anche distinguere perché la prima riflette la condizione abituale della. popolazione e le seconde la condizione effettiva risultante nel periodo di rilevazione. In questo senso, Malfatti e Graziani, Quaderno n. 7, Svimez, Formez, Napoli '63. 11 Cioè la popolazione attiva meno le persone in cerca di prima occupazione. 84 BibliotecaGino Bia-nco
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