Attività ed insediamenti della popolazione campana vale sul piano della « morfologia dell'occupazione », vale anche di più sul piano delle valutazioni socio-economiche globali. Proprio per questi motivi, dedicheremo in futuro più d'un articolo all'esame delle « zone omogenee » campane, tenendo conto naturalmente dell'esperienza di studio compiuta negli ultimi anni in tale campo. Per il momento, pur riconoscendone tutta la grossolanità, procediamo con questa analisi, visto che essa è comunque opportuna per fissare in generale alcuni lineamenti socio-economici della regione. Nel 1961, le caratteristiche che abbiamo rilevato non apparivano mutate di molto: che è quanto dire che le distanze relative tra le province erano rimaste più o meno le stesse del '51. Tuttavia, notevole era stato in assoluto il cammino percorso da tutte le province. In ognuna di esse vi era stata, infatti, una notevole riduzione degli addetti all'agricoltura ed un altrettanto notevole aumento degli addetti all'industria. Gli incrementi più cospicui degli addetti all'industria spettavano alle province di Caserta ed Avellino, che presentavano indici di 145,58 e 147,53, mentre nelle stesse, simmetricamente, si rilevavano i più forti decrementi degli addetti all'agricoltura: rispettivamente 22,66% e 35,24% (si veda in proposito la tab. 6). TAB. 6. ___.VARIAZIONI DELLA DISTRIBUZIONE SETTORIALE DELLA POPOLAZIONE IN CONDIZIONE PROFESSIONALE NELLE SINGOLE PROVINCE DAL 1951 AL 1961 (1951 = 100). Agricol tura Industria Altre atti vi tà In complesso Caserta 77,54 145,58 119,48 100,22 Benevento 78,50 141,07 125,92 91,62 Napoli 90,16 114,41 112,44 108,63 Avellino 64,76 147,53 121,91 85,73 Salerno 79,31 125,68 125,58 99,21 (Fonte: elaborazione su dati Istat). Tuttavia, bisogna tener presente che questi indici non esprimono tanto una redistribuzione della popolazione attiva tra i diversi settori di attività, quanto la differente « partecipazione » all'emigrazione degli addetti ai diversi settori economici. I decrementi del settore agricolo vogliono dire soprattutto che la maggior parte degli emigranti è costituita da contadini; così, gli incrementi che si registrano negli altri due settori (in particolare nell'indu83 BibliotecaGino Bianco
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