I mafiosi alle urne di Domenico De Masi 1. Sono trascorsi quasi due anni dalla strage di Ciaculli e da quella specie di stato d'assedio che ne seguì in tutta la Sicilia Occidentale. In quei giorni, percorrere le strade afose delle provincie « onorate » significava imbattersi continuamente in posti di blocco predisposti dalle forze dell'ordine e in giornalisti, cineop•eratori e « mafiologi » a caccia di primizie. Poco dopo, la Commission·e parlamentare d'inchiesta dette inizio ai suoi lavori: una parte degli incriminati fuggì all'estero, una seconda parte finì in prigione, una terza parte sopravvisse alla tempesta uscendo illesa da ogni sospetto. « Calati giunco, ché passa la piena», dice un proverbio locale: la duttilità del giunco mafioso dissolse prodigiosamente ogni grumo di delinquenza associata, e un silenzio progressivamente più stagnante scese sui fatti di 1nafia. A diciotto· mesi di distanza, l'unico avvenimento_ di pubblico rilievo accaduto in Sicilia è costituito così dai risultati veramente eccezio·nali delle elezioni amministrative svoltesi nello sco-rso autunno, e che hanno visto avanzare la DC in Sicilia proprio mentr,e per lo più retrocedeva nel resto del paes_e. « L'Ora » di Palermo, commentando il voto del 22 novembre, scriveva: « Che cosa ha avvantaggiato quindi la Democrazia Cristiana? Intanto, l'esercizio di un quadruplo potere qui in Sicilia: quello statale, quello regionale, quello comunale e, perché no, quello mafioso » 1 • Da ciò che ci è dato sapere, l'esercizio del potere statale, regionale e comunale, da un po' di tempo a questa parte, non arreca però nessun contributo alla popolarità della DC nell'isola: le gestioni degli enti pubblici fanno acqua da tutte le parti; la « Regione » è circondata da un discredito pressoché concorde; nei vari comuni resta salda soltanto la fedele propaganda ecclesiastica, strettamente controllata dalla curia palermitana, a sua volta fra le più impopolari e screditate d'Italia. · Qualora la diagnosi del giornale comunista di Palermo fosse, almeno in parte, esatta, bisognerebbe quindi dedurne che l'unico elemento veramente determinante del successo, democristiano in Sicilia è costituito dall'intervento del potere mafioso. 1 Articolo non firmato: Eccezione siciliana?, su. « L'Ora » dél 24-25novembre 1964. 6 Biblioteca Gino Bianco
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