Nord e Sud - anno XII - n. 63 - marzo 1965

Ugo Leone • zata in tutti quei casi che consentono di sostituire l'acqua dolce con quella del mare. 2) Il piano Johnston e il progetto israeliano. - Il sistema idrico del Giordano è formato dallo stesso Giordano e dal fiume Yarmuk. A nord, il Giordano è alimentato da tre sorgenti: il fiume Dan, che nasce in Israele, l'Hasbani, nel Libano, e il Banias, in Siria. Nel territorio di Israele le tre sorgenti si riuniscono in un solo corso, formando il Giordano, che poi continua attraverso il lago di Tiberiade e, dopo aver percorso 32 km., entra in Giordania. A sud del lago di Tiberiade, il principale affluente del Giordano è lo Yarmuk, che nasce in Siria e costituisce, per circa 15 km., il confine tra Israele e Giordania. Gli stati _rivieraschi del Giordano, e quindi interessati allo sfruttamento delle sue acque, sono, dunque, Israele, Giordania e Siria. Naturalmente era impossibile che questi paesi, che « teoricamente » si odiano, potessero raggiungere un accordo per l'utilizzazione delle acque del fiume. Per questo motivo, nel 1953, il defunto ambasciatore Eric Johnston, rappresentante perso11ale di Eisenhower, venne incaricato di elaborare un piano di utilizzazione delle acque del Giordano e dello Yarmuk, mediante trattative con gli in.teressati. Numerosi furono, in questo periodo, i progetti presentati: gli arabi chiedevano 1.132 milioni di mc. di acqua annui (su '1.300), riservandone 287 ad Israele, che ne richiedeva 920. Comunque, dopo tre anni di negoziati, l'ambasciatore Johnston sembrò mettere tutti d'accordo, raggiungendo con i tecnici dei paesi interessati un accordo che prevedeva l'assegnazione del 40% delle acque ( 430 milioni di mc.) ad Israele e del rimanente 60% (880 milioni di mc.) agli arabi. Ma il piano, approvato al livello dei tecnici, fu respinto dai politici, in una riunione svoltasi al Cairo, a causa soprattutto dell'atteggiamento dell'Egitto, il quale, fra l'altro, non è nemmeno parte interessata alla realizzazione del piano. Stando così le cose, Israele ritenne opportuno iniziare unilateralmente le opere per lo sfruttamento di quella parte di acqua assegnatagli dal Pia-no Idrico Unificato di Joh·nston; e ormai il progetto si avvicina al completamento. Il lago di Tiberiade, che si trova interamente in territorio israeliano, serve da principale bacino di raccolta, per formare riserve d'acqua durante la stagione delle piogge, in previsioJ?.e della stagione secca. Il progetto comprende una condotta principale della lunghezza di 104 km., diversi bacini di raccolta e stazioni di pompaggio. Per mezzo di pompe, l'acqua sarà elevata dal lago, che si trova a 210 m. sotto il livello del mare, fino all'altezza della condotta, 40 m. sopra il livello del mare. Nel primo tratto, di 36 km., partendo da Eshed Kinrot, la condotta sarà costituita da un canale; poi entrerà 68 Biblioteca Gino Bianco

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