Nord e Sud - anno XII - n. 63 - marzo 1965

Ugo Leone contemporaneamente da due a tre milioni di_abitai;iti, con un aumento pari al 40%. Ne deriva che la disponibilità me•dia per abitante, malgrado i lavori in corso, risulterà, nel 1970, inferiore al suo livello attuale; e che, se un anno non dovesse piovere (le siccità non sono rare in Israele), o se l'immigrazione dovesse superare i limiti previsti (c'è sempre l'incognita di una immigrazione dalla Russia), la diminuzione della disponibilità media di acqua per abitante sarà ancora più notevole. Per gli anni successivi al 1970, la popolazione continuerà ad aumentare ad un ritmo sempre maggiore di quello della disponibilità di acqua. Pertanto, quando gli abitanti avranno raggiunto il numero di quattro milioni, occorreranno ben 2.400 milioni di mc. di acqua all'anno, per mantenersi all'attuale livello di disponibilità media; mentre, quando sarà possibile sfruttare al massimo tutte le risorse d'acqua attualmente conosciute, non si avranno a disposizione più di 1.800 milioni di mc . • annw. La situazione sembrerebbe, quindi, veramente grave, e senza rimedio; tuttavia, considerando le cose più attentamente, ci si accorge che una soluzione può essere cercata. Attualmente, i 1.275 milioni di mc. di acqua disponibili vengono così utilizzati: per l'agricoltura, 1.040 milioni di mc.; per l'industria, 60 milio·ni di mc.; per i consumi domestici, 175 milioni di mc .. Si vede subito che l'agricoltura fa la parte del leone, con 1'80%, contro il 5% dell'industria e il 15% dei consumi domestici. Ma è proprio questo tipo di ripartizione che permette di cercare una soluzione per il problema dei consumi crescertti. Infatti, facciamo l'ipotesi, ragionevolissima, che nei prossimi 20 anni la popolazione di Israele raddoppi e che la produzione industriale quadruplichi: il consumo totale d'acqua per l'industria sarà di circa 250 milioni di mc., che sarà sempre una piccola percentuale rispetto al totale (senza contare che il consumo potrebbe essere anche inferiore di quanto previsto, grazie allo sviluppo di industrie che abbiano limitate esigenze di acqua). Pertanto, la scarsità delle risorse in acqua non dovrebbe affatto limitare lo sviluppo industriale, che sarà indubbiamente il fattore essenziale dello sviluppo dell'intero paese. Quanto al consumo domestico, quando la popolazione avrà raggiunto i quattro milioni, esso sarà di circa 350 milioni di mc., con una disponibilità media per abitante certamente non superiore a quella attuale, ma discreta per un paese arido. Senza considerare che, se si troveranno nuove risorse di acqua, anche se molto costose da sfruttare, queste potranno certamente essere utilizzate. nel circuito 'domestico, in quanto è ragionevole pensare che un aumento della disponibilità d'acqua sarà pagato « volentieri », a qualsiasi prezzo, dalla popolazione. Nemmeno 66 Biblioteca Gino Bianco

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