Nord e Sud - anno XII - n. 63 - marzo 1965

Editoriale in poi. E noi pure, natitralmente, siamo « sconcertati », molto « sconcertati »; tanto più che, nel momento in cui scriyiamo, non sappia1no se, fra una qitindicina di giorni, nel momento in cui questo fascicolo di « Nord e Sud » sarà distribuito, ci sarà questo governo, « rimpastato » adeg·itatamente, o se ci sarà una crisi di governo, o se magari si trascineranno ancora le stesse riunioni e le stesse consultazioni per la « chiarificazione » che oggi si susseguono monotone e infeconde. Auguria1noci, comunque, che il rimpasto sia verarnente imminente e che il rischio di una litnga crisi sia scongiurato. E auguriamoci pure che il rimpasto sia conforme alle attese di quanti, coni e noi, hanno legittimamente pensato che l'elezione dell'on. Saragat alla Presidenza della Repubblica costituisse per i partiti della maggioranza l'occasione di riprendere fiato e di rilanciare subito la politica di centro-sinistra grazie ad un'atmosfera di stabilità che avrebbe consentito di' svuotare: da un lato, le riserve dei dorotei nei confronti delle proposte riformiste dei più leali fautori del centro-sinistra; da un altro lato, le riserve dei fanfaniani nei confronti d'ella stile, per così dire, di Moro; da un terzo lato, infine, le riserve dei lombardiani nei confronti della carica ideale del centro-sinistra. Per ora, allo stato attuale delle cosè, tutte queste riserve non sono state affatto svuotate, ma risultano, anzi, in qualche modo legittimate: quelle dei dorotei, perché le proposte riformiste so·no confuse; quelle dei fanfaniani, perché lo stile di Moro, nel corso delle ultime vicende, si è appesantito per quanto riguarda l'inerzia dell'azione e si è appannato, almeno a quel che sembra oggi, per quanto riguarda la finezza della manovra; quelle dei lombardiani, perché la carica ideale che animava il centro-sinistra agli inizi, e che sembrava riaJ-zimarlodopo la vicenda presidenziale, sembra ora ridotta al minimo, sembra spegnersi veramente nella « paralisi delle volontà ». Si aggiunga che taluni problemi, risolvibili se affrontati uno per uno nel corso dell'azione di un governo che governa, sono intervenuti a complicare le trattati-ve per il rimpasto; e si fanno più numerosi perché il tempo passa e più difficili perché si accavallano e perché se ne chiede la soluzione nell'ambito, non dell'azione di governo, ma dei negoziati che dovrebbero preludere all'azione di governo: si pensi alla pregiudiziale fanfaniana per l'amministrazio•ne comunale di Firenze e alla drammatizzazione che la destra cerca di esasperare della questione relativa al rinnov9 della delegazione italiana negli organismi parlamentari del Mercato comune. D'altra parte, quali sono le possibili alternative, se il rimpasto dovesse sfociare in una crisi? Il go1.'erno d'affari o il' centro-sinistra « più avanzato». Non crediamo possibile un centro-sinistra « più avanzato>>,a 4 BibliotecaGino Bianco

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