Franco Masi - Alfredo Testi meno l'unico vantaggio di cui i giovani democristiani potevano avvalersi: la loro posizione unitaria. Perciò si ha tutta l'impressione che il successo di Attolini rappresenti una sorta di reazione della base verso posizioni politiche non digerite e verso un comportamento in sede di congresso di partito che ha visto i giovani trasformati in gruppi ausiliari delle correnti, con ottimi risultati formali (per il numero di consiglieri nazionali giovani che sono stati eletti), ma con pessimi risultati sostanziali, perché ne è stata ulteriormente ridotta l'incidenza politica. I Gruppi Giovanili democristiani escono, quindi, dal loro XI Convegno non più divisi in « fanfaniani » e « Forze Nuove», ma tra una maggioranza che ricerca una nuova unità nell'allargamento strutturale e nel ridimensio-- namento della polemica politica, e una minoranza, raccolta intorno a Mattioli, che rilancia la necessità di dare una funzione « pilota» al movimento giovanile D.C. Ma è discutibile che la maggioranza sia disposta, per ora, a seguire questo secondo, lodevole, indirizzo. Le trasformazioni sono comunque in atto e coprono tutto l'arco delle organizzazioni giovanili cattoliche; potrà essere interessante vedere quale sarà la scelta di fondo che le nuove dirigenze dei Gruppi D.C., della G-.I.A.C., dei giovani A.C.L.I. e della F.U.C.I. faranno, e come questa scelta si porrà anche nei confronti di una soluzione organica dei problemi della gioventù; oggi all'ordine del giorno: che potrà essere anch'essa una soluzione di carattere organizzativo, oppure offrirà ai giovani lo strumento per incidere sulla realtà sociale del paese. FRANCO MASI Le Camere di Commercio e la programmazione regionale Come è noto, il « progetto di programma economico quinquennale 1965-69 » - per quanto riguarda la disaggregazione delle grandezze economiche e l'articolazione sul territorio delle indicazioni in esso contenute - non ha proceduto a previsioni e computi al livello delle regioni, riservando tali elaborazioni alla prossima fase, di ulteriore affinamento degli strumenti e approfondimento delle conoscenze su base territoriale. Nella fase attuale, anche in considerazione del ruolo insostituibiJe che, in questo campo, spetterà· alla· completa attuazione dell'ordinamento regionale, ci si è limitati a individuare le linee fondamentali di un « meccanismo globale » in grado di soddisfare al contempo le esigenze di sviluppo del sistema economico nazionale. nel suo complesso e le indilazionabili necessità di riequilibramento territoriale - e settoriale - del sistema produttivo; anche se più dettagliate elaborazioni e indicazioni di politica economica sul piano territoriale sono 52 Biblioteca Gino Bianco
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