Augusto Graziani - Franco Masi rimedi parziali nei settori più dolenti; ma allora non resterà che sperare nella generosità della divina provvidenza. AUGUSTO GRAZIANI I giovani della D. C. Col cambio di dirigenza dei Gruppi Giovanili della D.C., nel corso del loro recente convegno di Sorrento, si è completato un ampio avvicendamento di quadri che ha interessato, in questi ultimi mesi, tutto il mondo giovanile cattolico. Le organizzazioni giovanili cattoliche sembrano oggi trovarsi davanti a una difficile scelta: quella tra una radicale evoluzione delle proprie funzioni, che possa caratterizzarne la spinta innovatrice e il definitivo accomodamento in una dimensione puramente organizzativa. Esse sono generalmente coscienti di questa alternativa, ma sembrano reagirvi per ora piuttosto confusamente; è comunque legittima la sensazione che interessanti trasformazioni siano in corso. La stessa insistenza a posteriori sui temi delle grandi encicliche di Papa Roncalli e sul significato del suo pontificato, sembra dimostrare come le azioni di Giovanni XXIII abbiano colto di « contropiede» (per dirla con efficace espressione calcistica) i giovani cattolici del nostro paese, mostrando loro il rischio che si corre camminando troppo cautamente dietro i passi, apparentemente sicuri, delle gerarchie ecclesiastiche. Una simile constatazione, ha certamente ferito la sensibilità di quei ,giovani che ritengono loro precipua funzione quella di aprire strade nuove al progresso delle idee, e non di inoltrarsi comodamente su strade già aperte da altri. Non mancano, tuttavia, giustificazioni a questo ritardo del mondo giovanile cattolico italiano rispetto a quelli che sono i temi dominanti dell'eredità di Papa Giovanni. Basti ricordare le brucianti esperienze post-belliche di Carretto e di Rossi in seno alla G.I.A.C. e come esse furono drammaticamente mortificate dall'autoritarismo conservatore di Pio XII, lasciando una scia di rancori, di paura e di fronda. Lo stesso tipo di scelta ha finito per porsi anche dinanzi al movimento giovanile democristiano, seppure in misura diversa e malgrado le diverse esperienze ed una storia che avrebbe dovuto far ritenere superata definitivamente la dimensione « organizzativistica » (come, con brutto termine, la si definisce). ·I Gruppi Giovanili della D.C. si sono, infatti, sempre contraddistinti soprattutto per due caratteristiche: la loro posizione politica di sinistra (che affonda le sue lontane origini nell'esperienza dossettiana) e la scarsa influenza che essi hanno sempre esercitato sul loro partito, anche quando i movimenti giovanili degli altri partiti ebbero un'incidenza notevole nel determinarne i rispettivi indirizzi politici. 50 BibliotecaGino Bianco
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