Nord e Sud - anno XII - n. 63 - marzo 1965

La « disponibilità» della Germania Nessun problema di questo tipo sorgerebbe, invece, nell'auspicabile, ma improbabile, eventualità che l'Europa strettamente integrata comprendesse anche il Regno Unito. E pertanto, in termini brutali quanto mai semplificati, alla MLF con veto americano, sola alternativa esistente è una partnership euro-americana con doppio veto; e quanto alla scelta della Gran Bretagna, se i11tegrare il proprio potenziale atomico a quello europeo, o a quello americano, essa non può avere alcun peso sul tipo di rapporti che i due partners dovranno instaurare tra loro. Accettare la MLF - come fa il governo di Bonn - per rimettere immediatamente poi in discussione il principio del veto americano risponde almeno apparentemente per von Hassel, e indubbiamente per molti tedeschi, ad una aspirazione della Repubblica Federale a liberarsi dal « protettorato » americano e ad affermarsi come unità politica sovrana, potenziandosi con un controllo progressivo dell'arma atomica. Un comportamento come questo, però, sboccherebbe inevitabilmente non solo nella fine del « protettorato », anche nella negazione dello Stato tedesco-occidentale, come degli altri Stati d'Europa. È un comportamento, cioè, che porterebbe a termine, per tutt'altra via, la ricerca, da parte della Repubblica Federale, del ruolo e della vocazione della Germania moderna e democratica, risorta dalle rovine della guerra, nel mondo e nel secolo che quella guerra ha così profondamente mutato. Spezzata l'inferiorità territoriale della spartizione, l'inferiorità psicologica dell'incertezza, l'inferiorità economica del « protettorato », l'inferiorità nucleare dei trattati, l'immagine della Germania integrata nell'Europa giustifica davvero, anche se ne altera radicalmente il senso, l'appassionata esclamazione di De Gaulle: quelle part poitrrait etre celle de l'Allemagne dans l'ambition de l'ancien continent rajeuni! GIUSEPPE SACCO 35 Bib·lioteca Gino Bianco

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