Nord e Sud - anno XII - n. 63 - marzo 1965

Giuseppe Sacco la decisione maggioritaria, sarebbe necessario a questo put1to definire il tipo di maggioranza necessario. Vale a dire che ·inevitabilmente sorgerebbe allora la necessità di definire un « direttorio » composto di alcuni membri europei e degli Stati Uniti, perché non sarebbe realistica la parificazione di tutti i partners non-atomici alle tre potenze nucleari ed alla Germania. Bonn e - sempre nell'ipotesi di von Hassel - anche Washington ritengono, tuttavia, che « l'Europa Occidentale potrà assumere il controllo delle armi nucleari solo dopo l'unificazione » 9 • C'è qui una evidente contraddizione: l'unità politica è subordinata alla definizione di una politica estera e militare comune tra gli Stati nazionali; la Francia - nell'ipotesi di von Hassel - accederebbe alla MLF (allineerebbe, cioè, la politica estera e militare su quella degli altri paesi europei) solo dopo la rinunzia, da parte americana, al potere di veto; e solo dopo l'instaurazione del principio maggioritario, che - secondo von Hassel - non può venire a sua volta che dopo l'unificazione politica europea. Ora, a parte questa contraddizione secondaria, e forse non irresolubile, se si ammette come evidente che l'Europa non potrà assumere la corresponsabilità dell'utilizzazione dell'arma nucleare se non quando avrà raggiunto una concreta unità politica, ciò vale a dire che alla regola della maggioranza non si giungerà che quando le nazioni europee avranno raggiunto una effettiva unità di intenti politici e di comportamento diplomatico. Ma è evidente che a questo punto il problema non potrebbe più porsi in termini di maggioranze tra i membri , dell'alleanza di un direttorio ristretto, ma di partnership tra Europa unita e Stati Uniti, la collaborazione nucleare tra di essi non potendosi, dunque, più concepire se non come regolata da una decisione sottomessa a doppio veto, e mai altrimenti. Sorge qui, subito, un ulteriore problema, che è quello dei limiti dell'Europa. Se l'integrazione che si ipotizza fosse quella della Piccola Europa (con esclusione del Regno Unito, che non appare pronto ad accettare una integrazione tanto stretta da unificare la politica estera e militare, nonché il comportamento diplomatico dei paesi europei, anche se Londra appare sempre più desiderosa di dividere l'intollerabile peso finanziario del suo fardello atomico), il sistema della maggioranza non sarebbe accettabile perché la stretta, tradizionale, solidarietà esistente tra i due paesi anglosassoni, confermata dalla collaborazione nucleare che, in caso di unificazione della Piccola Europa, il Regno Unito sarà costretto a mettere in atto, darebbe corpo al timore di una res,taurazione de facto del diritto di veto americano. 9 Von Hassel, ibidem. ,, 34 Biblioteca. Gino Bianco \

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