La « disponibilità » della Germania all'unità tedesca ». La riunificazione, cioè, deve essere legata alla « politica della Grande Europa ». Dopo avere respinto ogni approach tradizionale al problema della riunificazione, come realizzabile solo in un lontano avvenire, « lequel ne relève pas de la politique », Duverger afferma, tuttavia, che esiste una politica riunificatrice, anche se « i più ardenti propagandisti della riunificazione si reclutano tra i partiti e gli uomini che più radicalmente si oppongono alle condizioni della riunificazione ». Ciò che sorprende, comunque, è che questo illustre esponer1te del gollismo antigollista, dopo avere fatto giustizia, fondandosi sulla irrealtà delle condizioni da esse presupposte, delle posizioni tradizionali in materia di riunificazione della Germania, non si curi di determinare in quale misura le condizioni presupposte dal disegno gollista della Grande Europa - essa stessa animata, e non la sola Germania, dallo « spirito di Rapallo » - siano per un avvenire appena prevedibile; in che misura, insomma, esse « relèvent de la politique ». Queste precondizioni sono state enumerate dal generale nella sua ultima conferenza stampa: « occorre che la Russia evolva in maniera tale da non vedere più il suo avvenire nella coercizione totalitaria imposta agli altri e al suo popolo, ma nel comune progresso degli uomini e dei popoli liberi; occorre che le nazioni che essa ha trasformato in satelliti possano svolgere un autonomo ruolo in senso ad un'Europa rinnovata; occorre che venga riconosciuto, ed in primo luogo da parte della Germania, che la trattativa di cui essa potrebbe essere oggetl.o implicherebbe necessariamente quella sulle sue frontiere e sui suoi armamenti, fra tutti i suoi vicini, dell'Est come dell'Ovest; occorre che i sei Stati che sono sul punto di realizzare la Comunità Economica dell'Europa occidentale riescano ad organizzarsi nel campo politico ed in quello della difesa per rendere possibile un nuovo equilibrio del nostro continente; occorre che l'Europa, madre della civiltà moderna, si spieghi dall'Atlantico agli Urali nella concordia e nella cooperazione, per lo sviluppo delle sue immense risorse e per svolgere, insieme al1' America, sua figlia, il ruolo che le spetta per il progresso di due miliardi di uomini ». Perché il disegno gollista della Grande Europa, di cui Duverger si fa campione, sia realizzabile, occorre, dul)que, una situa-. zione i11ternazionale radicalmente e strutturalmente diversa dall'attuale; per cui si potrebbe brutalmente affermare che la proposta contenuta nella pars construens del discorso di Duverger è inaccettabile, irreale e fallace, quanto la logica della pars destruens è inoppugnabile; e che da questo forse troppo lungo esame dell'ipotesi gollista esce ancora una volta confermata l'inesistenza di una linea o di un disegno politico 29 BibliotecaGino Bianco
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