Nord e Sud - anno XII - n. 63 - marzo 1965

Giuseppe Sacco mento dei timori che periodicamente si diffondono nel mondo libero, di « una nuova Rapallo ». Oggi, tuttavia, di fronte al successo e all'ascesa della Germania occidentale, di fronte all'impazienza e all'insistenza crescenti dimostrate dal governo di Bonn sul problema della riunificazione, u11'apprensione di tipo diverso si va diffondendo tra i più emotivi degli alleati della Repubblica Federale: una apprensione di cui si è fatto di recente interprete François Monti in « Le Monde Diplomatique » (gennaio 1965). La posizione teorica del governo federale riguardo alle rivendicazio·ni tedesche, egli rileva, resta immutata; « ma, cosciente del peso considerevole che esso ormai rappresenta, passa all'offensiva e tenta di mobilitare l'alleanza atlantica al servizio degli obiettivi nazionali ... Non c'era bisogno di essere un gran profeta per prevedere che, una volta divenuta forte e sicura di sé (la Germania federale), si sarebbe sforzata di modificare Io status quo creato a suo danno, e che avrebbe tentato di trascinare con sé i propri alleati. L'alleanza atlantica, la cui ragione di esistenza è la difesa dell'Occidente contro l'espansionismo comunista, rischia così di essere messa a rimorchio delle rivendicazioni tedesche ». Monti vede chiaramente cl1e esiste· « un'evidente correlazione » tra la situazione di fatto per cui la Repubblica Federale si trova oggi ad essere « la seconda potenza economica (e militare, N.d.R.) dell'Occidente, ed il principale alleato degli Stati Uniti in seno all'alleanza atlantica », e il cambiamento di tono che si nota, da parte di Bonn, nella maniera di portare innanzi certe rivendicazioni territoriali. Falliti i tentativi europeistici, e quello gollista di stretta cooperazione francotedesca, ci si trova oggi « in presenza d'una Repubblica federale che, in quanto principale sostegno dell'alleanza occidentale in Europa e, nello stesso tempo, in quanto paese europeo cl1e si ritiene più minacciato, potrebbe giungere a reclamare il diritto di disporre di un'annamento nucleare ». Dalla ML_F sottoposta al veto americano, la Germania occidentale potrebbe, cioè, passare in seguito al controllo totale dell'arma atomica. Del resto, pure nel settore dell'armamento convenzionale il riarmo della Germania occidentale si è fatto « per tappe successive »; onde, allarmato, « Le Monde diplomatique » fa valere questa considerazione: « il federalismo europeo, che si credeva capace di addomesticare il nazionalismo tedesco, non sarà in definitiva servito ad altro che ad affrettare la ricostituzione della potenza tedesca; l'anticomunismo dell'alleanza atlantica potrebbe diventare il trampolino che permetterà alla Germania di accedere all'armamento nuclear~ ». Sarebbe facile rilevare che almeno uno dei popoli europei che nelle due guerre mondiali hanno sofferto delle ambizioni tedesche, 24 Biblioteca Gino Bianco

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