Domenico De Masi colari della loro terra ed hanno finito per costituire un partito nel partito, sotto la spinta dello spirito separatista :che in fondo sonnecchia nell'animo di tutti quei siciliani attivi che non si sono mai staccati dalla loro terra per un periodo sufficiente a decantare antichi pregiudizi e a far assimilare idee più aperte. Molta parte della sinistra, in Sicilia, reca ancora in sé la vocazione alla « co,sca »; un'altra gran parte cova la propria azione in una gattopardesca pigrizia; il resto dura gran fatica a difendere l'ortodossia dei propri metodi dalla lenta erosione cui sono sottoposti per l'osmosi con l'ambiente circostante. L'inizio della campagna elettorale ha coinciso con un convegno di studio sulla mafia, tenutosi presso la Casa della Cultura di Roma sotto il patrocinio di alcune riviste 15 , alcune delle quali hanno poi potuto dare solo scarso rilievo al lavori, limitandosi appena a registrarne l'avvenuto svolgimento. Da tale convegno, se si eccettua la documentazione presentata da Franco Alasia e Danilo Dolci sul caso Messeri 16 , non è emerso assolutamente nulla di nuovo, o di precisato, o di interessante, rispetto a ciò che sulla mafia conosce qualunque lettore di quotidiani. Le riunioni, anzi, assunsero ben presto un tono nebuloso e dimesso con un impiego così ricorrente di sottintesi (vedi relazione Li Causi) e di allegorie (vedi relazione Pantaleone) che neppure « L'Unità » riuscì a cavarne gli argomenti sufficienti per un grosso lancio scandalistico. Quanto agli argomenti elettorali del Partito comunista nella campagna per le ultime amministrative, a parte le trite polemiche strettamente locali, i comunisti non sono stati capaci, di opporsi validamente, su un piano più ampio, alla campagna elettorale dei democristiani. Lo stesso giornale frontista di Palermo, « L'Ora», riconobbe nel già citato commento che « la DC ha tratto obiettivamente vantaggio, oltre che dall'indebolimento dell'unità fra i partiti della sinistra nel suo complesso, anche da insufficienze organizzative e incertezze da parte comunista ». E ancora: « non è da scartare, ad esempio, l'ipotesi che abbia nuociuto ai comunisti siciliani l'eccessiva 'localizzazione' in chiave preminen15 « Astrolabio», « Cronache Meridionali», « Espresso», « Nuovi Argomenti >>, « Politica », « Politica e Mezzogiorno», « Ponte ». Da parte mia, ho partecipato al convegno perché personalmente invitato da Dolci e da Alberto Garosci, e non in rappresentanza ufficiale di « Nord e Sud», come lascia intendere « L'Unità» del 5 ottobre 1964. 16 Tale documentazione era stata presentata a suo tempo e con la dovuta riservatezza alla Commissione antimafia che aveva il dovere di conservare sul suo contenuto il massimo segreto. Resta perciò inspiegabile come mai il settimanale comunista « Vie Nuove» sia riuscito a pubblicarne addirittura delle fotocopie nel numero del 28 giugno 1964. L'unica spieg~ione plausibile è che un membro comunista della Commissione, contravvenendo ai doveri imposti dal suo ruolo di inquirente, abbia scorrettamente fornito i documenti al rotocalco preferito. 20 Biblioteca Gino Bianco
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