I mafiosi alle u.rne ottenuto 24 seggi e 104.116 voti, pari al 37.90%: ora, invece, proprio mentre in quasi tutta Italia la Democrazia Cristiana registrava t1na sensibile flessione 10, a Palermo vedeva crescere i suoi voti a 125.977, pari al 44.36%, pari, cioè, ad una percentuale mai raggiunta prima del 22 novembre 1964 e tale da assicurare l'accaparramento di ben 37 degli 80 seggi del Consiglio comunale. Risultati analoghi si sono avuti negli altri capoluoghi di mafia: ad Agrigento la DC è passata dal 48.73% delle amministrative del 1960 al 51.46% delle amministrative 1964; a Caltanissetta è passata dal 39.46% del 1960 al 40.31% delle poli ti che 1963, al 47.7 6 ~·1> del 1964; ad Enna è passata dal 32.77% del 1960 al 35.74% de] 1964; a Trapani è passata dal 34.68% del 1960 al 27.99% delle politiche 1963, al 39.333/o del 1964 11 • Contemporaneamente Messina e Ragusa - capoluoghi di provincie « babbe » - seguivano l'andamento opposto, in concomitanza con tutto il resto d'Italia, e la DC calava rispettivamente dal 41,93% del 1960 al 35,86% del 1964 e dal 46.43% del 1960 al 45.35% del 1964. « L'Ora », nel già citato commento ai risultati elettorali del 22 novembre, scriveva: « Sullo sfondo riemerge, innegabilmente, ancora una volta quel certo carattere di instabilità (dovuto alla precarietà dello stato economico-sociale dell'Isola) che si manifesta non solo con l'ormai proverbiale trasformismo di tanti uomini politici siciliani, ma anche con i tanti agitati sballottamenti elettorali. Ma ciò non basta. Evidentemente ci sono anche ragioni e circostanze contingenti. E questo ci sembra il caso dell'aumento dei voti DC proprio quando, invece, sembravano esserci tutte le condizioni per un loro ridimensionamento (si pensi, tra l'altro, al malgoverno e alla corruzione dilaganti) ». Naturalmente non basta riconoscere « il carattere di instabilità » dell'elettorato siciliano per avere esaurito la diagnosi del problema. Ciò che appare essenziale è l'identificazione precisa dei fatti che, giocando su questa instabilità, hanno determinato l'afflusso di voti fluttuanti a certi partiti, in certe provincie, anziché ad altri partiti. Certamente non è facile dipanare quella enorme matassa ingarbugliata che è la vita politica siciliana, brulicante cli notabili, di patroni, di sottogoverni, di raccomandanti e di raccomandati; né, d'altra parte, tutti coloro che riescono ad avere una visione sufficientemente chiara degli eventi hanno poi il cora~- 10 Nelle 74 ripartizioni provinciali italiane, la DC è passata dal 40.8% del 1960 al 382 del 1963 e al 37.4% del 1964. I dati elettorali riportati sono tolti da « L'Ora» del 24-25 novembre 1964. 11 Anche in molti comuni minori, notoriamente mafiosi, i dati assoluti (non dispongo di percentuali) segnano un progresso della DC. A Raffadali, per esempio, si è avuto un aumento da 1753 voti del '60 a 1874 del '64; a Sciacca da 6378 a 6494 voti; ad Alcamo da 6393 a 10.595; a Monreale da 6256 a 7.012; a Montelepre da 1.091 a 1.238; a Termini Imerese da 3731 a 4451, ecc. 13 Biblioteca Gino Bianco
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