Nord e Sud - anno XII - n. 63 - marzo 1965

CRONACHE E MEM·ORIE Lettere di Persico a Gobetti di Renato De Fusco Tra le numerose esperienze vissute da Persico, quella di critico dell'architettura, coincidente cronologicamente con l'ultimo periodo della sua breve vita, è la più significativa e include tutti gli interessi da lui nutriti. Cosicché Persrico va ricordato essenzialmente come critico e storico dell'architettura moderna, anzi come « il primo, in Italia e fuori, a tracciare le linee di una vera sto~ia critica dell'architettura del secolo ». Così afferma Giulia Veronesi, che ha curato la raccolta Tutte le opere ( 1923-1935) di Persico, pubblicata recentemente dalle Edizioni di Comunità. Questo libro, sia per il materiale inedito, sia per quello già pubblicato ed esaurito, sia per l'apporto della_Veronesi che ha dato un legame ed un senso ad una produzione tanto discontinua e disordinata, rappresenta un ineguagliabile contributo alla conoscenza della vicenda culturale italiana del Novecento. Ma di Persico quale critico dell'architettura ho avuto modo di studiare l'opera in un recente saggio, che s'intitola, appunto, L'Idea di architettura, storia della critica da Viollet Le-Due a Persico; nel presente articolo vorrei parlare d'un aspetto dell'attività di quest'autore che ignoravo prima della pubblicazione curata da Giulia Veronesi. Si tratta di un periodo della vita di Persico a Napoli, ricostruibile in un gruppo di lettere da lui inviate a Piero Gobetti. Oltre ogni interesse specialistico, esse indicano, tra l'altro, una condizione della cultura e della politica a Napoli, per molti aspetti ancora attuale. Le lettere a Gobetti risalgo-no agli anni 1924 e 1925, ossia a un periodq successivo agli studi di legge che Persico completò a Napoli e al suo favoloso viaggio attraverso l'Eu,; ropa. Si tratta della corrispondenza fra due giovani coetanei, essendo nati rispettivamente nel 1900 e nel 1901. Gli argomenti trattati non sono molti, ma la loro importanza, la loro ricorrenza e l'ansia con la quale Persico Ii affronta - cui fa contrasto la distaccata e riflessi,,a posizione di Gobetti - indicano una condizione di disagio, « una lontananza dall'Europa », che il giovane napoletano prevedeva fatale per la sorte del ....... nostro paese. ,,. . Il carteggio (cui purtroppo mancano le lettere dL.Gobetti) ha inizio con la richiesta di Persico di pubblicare nelle edizioni dell'amico tori122 s·iblioteca Gino Bianco \

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