Carlo Amirante - Raffaele Mormone base di concrete prospettive di sviluppo, passare alla creazione degli impianti colletti vi. Nella prefazione e nelle tre relazioni di appendice Rossi Doria porta avanti una minuta analisi dei problemi riguardanti le trasformazioni irrigue. Per ognuno di essi egli indica il modo di affrontarli, e di risolverli; ma per risolverli è necessario conoscere, analizzare, misurare: di qui l'opportunità di studi accurati e n1inuziosi, in modo da poter mettere a fuoco i singoli problemi e di indicare i rimedi più adatti. Il volume in esame è proprio uno studio del genere, ed è il primo di cui si possa disporre in Italia. Pertanto, esso ha un grandissimo valore, anche perché indica la metodologia da seguire per studi analoghi, in altre zone. Tutte le parti sono svolte con notevole impegno e accuratezza, dalla descrizione dell'ambiente fisico, agli aspetti sociologici, agli ordinamenti produttivi, al mercato. Per quanto riguarda queste due ultime parti il volume si limita, però, soltanto alla descrizione della situazione di fatto, mettendone in luce i difetti e le manchevolezze, senza indicare ancora le soluzioni; e questo gli Autori assicurano verrà fatto in una prossima pubblicazione, quando saranno rimosse le difficoltà relative alla complessità delle elaborazioni. CARLO AMIRANTE Michelangelo e la Cupola È forse prematuro cogliere fin d'ora l'entità dell'apporto degli scritti su Michelangelo editi negli ultimi mesi, anche perché s'imporrebbe la preliminare esigenza di sceverare fra contributi meramente scientifici e pubblicazioni celebrative, o divulgative, nell'ambito delle manifestazioni concluse di recente. Senza dubbio, il bel volume del Di Stefano (La cupola di San Pietro, Napoli, E.S.I., 1963), stampato con decorosa eleganza nella collana di storia dell'architettura diretta da Roberto, Pane per le Edizioni Scientifiche Italiane, si colloca in evidenza, sia come disamina originale, sia per la stringata organicità delle argomentazioni, fra gli studi che app1rofondiscono e migliorano la conoscenza del Buonarroti. L'impostazione dell'accuratissima ricerca attiene strettamente ad una sola opera, che, mai come dopo la lettura di questo saggio, ci appare il punto in cui si assommano tutte le esperienze dello scultore di Caprese, per quanto consumate nelle più diverse tecniche. La confi- . gurazione della cupola ci viene mostrata, infatti, mediante la concreta rievocazione del processo costruttivo, nel poderoso compenetrarsi di forme articolantisi univocamente. È questa, mi sem.bra, la prima volta .che viene individuata nella sua piena realtà la formidabile ricchezza del genio inventivo di Michelangelo, non sul metro di una particolare poetica, né tanto meno in chiave neoplatonica o 110 Biblioteca Gino Bianco
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