Nord e Sud - anno XII - n. 63 - marzo 1965

Recensioni impostare una seria sperimentazione agraria, e creare organismi in grado di valutare le prospettive di mercato. Poiché questi territori di nuova irrigazione sono piuttosto lontani dai grandi mercati di consumo, e quindi soggetti alla concorrenza di altre aree di produzione, sarà certamente necessario trasformare buona parte delle produzioni di tali comprensori e bisognerà pertanto affrontare il problema dei tipi, delle dimensioni, della localizzazione degli impianti di trasformazione. Rossi Doria insiste sulla necessità di poter disporre di sicure indicazioni tecniche, economiche e di mercato, che possono essere assicurate soltanto da una programmata attività di ricerca: « è venuto il tempo - dice - di mettersi su tutt'altra strada, come si è fatto ormai in tutti i paesi più progrediti del mondo ». E quale sia questa strada egli lo dice nelle tre relazioni riportate in appendice, particolarmente in quella tenuta nel 1962 a Matera. In tale relazione Rossi Doria sostiene che l'esame dei problemi di 11n territorio, nel quale l'agricoltura tradizionale è in via di trasformazione, deve partire dalla analisi delle singole aziende; e paragona l'azienda agraria ad un grosso impianto industriale, per il quale i problemi vengono analizzati uno per uno, alla luce dei procedimenti scientifici moderni. Certo, si potranno fare delle scelte tra gli ordinamenti produttivi e le relative tecniche, soltanto quando si potrà disporre dei risultati di una sperimentazione agraria volta a mettere a punto delle tecniche adatte, relative alle singole colture e produzioni più sicuramente valide nel Metapontino. Passando poi ad esaminare il proble1na delle organizzazioni di mercato e delle industrie trasformatrici, Rossi Doria rileva che, per ciascuno dei prodotti tecnicamente possibili, bisogna valutare quali possano essere i mercati di destinazione, le loro esigenze, le forme nelle quali i prodotti debbano esservi inviati, e quali dimensioni questo collocamento sui mercati singoli possa assumere. Quanto il problema relativo all'organizzazione dei produttori, Rossi Doria indica i compiti di tale organizzazione, che dovrebbero riguardare l'afflusso ai mercati dei prodotti, l'adeguata lavorazione e la spedizione, i rapporti con le industrie e gli accordi di consegna, l'uniformiz zazione dei prodotti della zona, ecc. Per tutti questi compiti, egli dice, la forma cooperativa appare la più adatta, mentre per le successive fasi del processo di commercializzazione risultano in genere molto più adatti altrj operatori ed altre organizzazioni. Tutte le produzioni poi avranno bisogno degli in1pianti per la preparazione commerciale dei prodotti e per la loro conservazione; e per molti di essi, si porrà il problema della trasformazione industri~le. Per quest'ultima Rossi Doria ritiene più opportuno fare ricorso ad industrie private, a condizione che queste, assicurata l'utile copertura dei servizi prestati, rinuncino ad una prospettiva di carattere speculativo, dato che l'industria trasformatrice, in questo caso, si troverà di fronte alla organizzazione di consegna delle materie prime. La gestione degli impianti per l'allestimento e la conservazione dei prodotti dovrebbe viceversa essere affidata alla organizzazione dei produttori; ed è necessario dare prima vita a tale organizzazione e poi, sulla 109 BibliotecaGino Bianco

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