Nord e Sud - anno XII - n. 63 - marzo 1965

Manlio Rossi Daria sulla terra resteranno impiegate, come ancora è ris~ltato dal censimento . . del 1961, quasi 100 mila unità lavoratrici, che ·con le loro famiglie rappresentano oltre il 65% della popolazione, e fino a quando - come risulta ancora oggi dividendo il prodotto 11etto dell'agricoltura, fatte le debite detrazioni, per il numero degli addetti - ognuna di quelle 100 mila unità lavoratrici continuerà ad avere in media un reddito solo di poco superiore alle 150 mila lire all'anno, ossia un reddito medio per famiglia di poco superiore alle 350 mila lire. Fino a quando il mondo non si è mosso dai suoi cardini tradizionali, fino a quando, cioè, i contadini non hanno avuto altre alternative d'impiego, e l'emigrazione è rimasta saltuaria, difficile e rischiosa, quell'agricoltura tradizionale ha retto. Dopo quel che è successo, tuttavia, negli ultimi anni, la vecchia immobilità è stata scossa e l'esodo rurale si è sviluppato con caratteri e dimensioni che potrebbero rivelarsi molto dannosi per il futuro assestamento e sviluppo di queste zone. Se non abuso, quindi, della vostra pazienza, e del tempo assegnato a queste conversazioni, vorrei appunto chiudere questo mio rapportino con alcune considerazioni sull'esodo e con alcune altre che, a mio avviso, converrebbe cominciare a fare allo ·scopo di raffro11tare i problemi di queste zone. Sull'esodo vorrei dimostrarvi due cose: 1) che esso è già oggi molto più grosso di quanto non appaia a un primo esame delle cifre ufficiali; 2) che per adesso almeno non esiste alcuna premessa perché esso si arresti a livelli, diciamo così, fisiologici, tali, ciòè, da consentire la riorganizzazione e, se mi permettete l'espressione, il rilancio dell'economia e della vita civile di queste zone. Di quale entità sia stato l'esodo di questi ultimi anni non si sa esattamente. Ad un calcolo grossolano basato sulle rist1ltanze dei due ultimi censin1enti e del movimento naturale della popolazione, sarebbero partite da queste zone tra il 1951 ed il 1961 circa 90 mila persone, ossia oltre il 20% degli abitanti. Poiché a partire sono stati per lo più i maschi e i giovani - quelle che si chiamano le nuove leve di lavoro - si ha, di conseguenza, che in qt1esti paesi è venuto, anno per anno, crescendo il peso delle donne, dei vecchi e dei bambini. L'esame dei dati dei censimenti relativi agli addetti agricoli mostra, d'altra parte, una din;iinuzione assoluta degli addetti di circa 25 mila unità, pari al 20Cyo del loro nun1ero al 1951 e - quel che è peggio - una profonda modifica strutturale della composizione della massa degli agricoltori. Al 1961, dei quasi 100 mila addetti censiti, 47-48 mila sono donne (47% ), 20-22 mila sono uomini di età superiore ai 45 anni, ossia vecchi o prossimi a diventarlo, e appena 30 mila uomini in età inferiore ai 45 anni. Poiché 100 Biblioteca Gino Sia.neo

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