Antonio Rao nura) 23 , un'altra orientata verso il Centro-Nord ed una terza verso l'estero. Ben poco si può dire con esattezza: sulle direzioni principali di quest'ultima e, quindi, sui paesi di maggiore desti11azione. Unico cosa certa è che i paesi transoceanici hanno negli ultimi anni perduto d'importanza, mentre ne hanno acquistata i paesi europei, in particolare la Repubblica Federale Tedesca. E ciò ha indotto modificazioni strutturali profonde nell'emigrazione, rispetto al passato. Allora l'emigrazione era prevalentemente definitiva, per famiglie e non assistita; ora è temporanea, spesso stagionale, individuale, maschile e assistita. VII. In tema di « sovrappopolamento ». L'esame delle componenti del regime demografico campano ha mostrato come la regione rivesta caratteristiche sue proprie nel quadro del Mezzogiorno. Il suo principale segno distintivo è la minore incidenza del fenomeno migratorio, rispetto alle altre regioni meridionali; e di ciò è una conseguenza ed una conferma il relativamente modesto invecchiamento della popolazio·ne campana. È per questo che c'è parso di poter affermare che la Campania, sul· piano demografico, debba esser vista come una zona piuttosto marginale dell' « area di transizione >> (l'area mediterranea). Un'analisi più dettagliata ha poi accertato l'esistenza di una notevole varietà di situazioni nell'ambito della regione. E ciò ha permesso d'individuare due province (le province di Avellino e Benevento) dal comportamento e dalla struttura demografica non trop,po diversi da quelli più diffusi nel Mezzogiorno. Ed altre due province (quelle di Caserta e Salerno) per le quali anche è stato possibile, sia pure con maggiore difficoltà, trovare dei termini di confronto meridionali (per esempio: Siracusa, Brindisi, Taranto etc.). Il problema si è, quindi, ristretto: le peculiarità della Campania sembrano identifica~si, in sostanza, con quelle del suo capoluogo regionale e del retroterra di quest'ultimo. I termini della questione si sono così spostati: domandarsi perché ed in qual modo la Campania sia una zona marginale di un'« area di transizione », significa domandarsi perché ed in qual modo la provincia di Napoli si presenti come un'« isola » pressoché stabile nel mobile quadro della demografia meridionale. · La prima tesi che si sarebbe tentati di accreditare è forse quella che la scarsa mo,bilità della popolazione dell'area napoletana derivi dal non irrilevante potenziale economico della ~rovincia. È, infatti, . 23 Ricordiamo che questo flusso riguarda, secondo stime fatte, circa il 67% di tutto il movimento migratorio campano. . ,, 94 s·iblioteca Gino Bianco
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