Antonio Rao alla data della rilevazione censimentale, mentre per popolazione presente s'intende quella che è stata censita in un comune, abbia o no dimora abituale in esso, la differenza tra la prima e la seconda costituisce una misura dell'emigrazione temporanea e, comunque, non dichiarata. Se la differenza è positiva, passivo sarà il saldo migratorio - nel senso precisato -, sono cioè di più gli emigranti temporanei e no11 dichiarati in partenza che quelli in arrivo. Se la differenza è negativa, varrà il contrario. S'è visto che in Campania la differenza, sia al 1951 che al 1961, è risultata positiva, e che è aumentata nel '61. Evidentemente, accanto alle emigrazioni definitive, ve ne sono state di temporanee, e queste ultime sono andate aumentando negli anni più recenti. Comportamento non diverso mostra, anche da questo punto di vista, la regione il cui andamento demografico appare più vicino, tra le regioni del Mezzogiorno, a quello della Campania, vale a dire la Puglia. Anch'essa presenta una differenza positiva che dal '51 al '61 è andata aumentando. Al censimento del 1951, nessuna delle province campane risultava essere stazione d'arrivo di migrazione temporanee; al contrario, tutte mostravano di esserne stazioni di partenza, ma in misura diversa. Se nelle province di Napoli e di Caserta mancavano all'appello appena 1223 e 1227 persone rispettivamente, nelle province di Benevento, Avellino e .Salerno gli assenti risultavano essere parecchi di più: nell'ordine 8578, 13.882 e 9856. Al censimento '61, la provincia di Napoli presentava una eccedenza dei presenti rispetto ai residenti di 2.751 unità; il suo saldo dell'emigrazione temporanea era, quindi, attivo ed ammontava a 3.974 unità immigrate. Ma era la sola. Nelle altre province si era invece accentuata la differenza positiva tra residenti e presenti e, quindi, presumibilmente, era aumentata la emigrazione temporanea o, comunque, non dichiarata. La provincia di mc1:ggiore emigrazione era ancora Avellino con 28.540 unità emigrate; la seguivano Caserta (-14.538), Salerno (-14.552), Benevento (-7.289) 2°. Ma anche ora, come prima, è opportuno tener distinti i comuni capoluoghi dal resto della provincia. Risulterà così, al primo sguardo, che nessuno dei capoluoghi provinciali, né al '51 né al '61, presenta una differenza positiva tra popolazione residente e presente, che è quanto dire che per ognuno di essi il saldo dell'emigrazione temporanea è stato 20 Questi dati sono stati ottenuti sottraendo dalla differenza tra popolazione residente e presente nel 1961, la differenz~ tra popolazione residente e presente nel 1951. Si è così avuta una stima del numero netto degli emigrati temporanei nel decennio 1951-61. 92 BibliotecaGino Bianco
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