Profilo demografico della Campania buito ad una più breve durata della vita media nella prima rispetto a queste ultime, ma piuttosto al suo minore impoverimento demografico rispetto alle altre regioni. IV. Il flusso migratorio. È piuttosto difficile dare una misura globale e diretta del movimento migratorio; infatti i dati diretti di cui si dispone o non sono globali o non so·no attendibili 15• Quindi, un bilancio complessivo delle emigrazioni nel decennio 1951-1961 può essere ottenuto solo per calcolo: sottraendo, cioè, l'ammontare dell'incremento naturale dall'ammontare dell'incremento totale. L'incremento naturale assoluto della popolazione della Campania è stato, nel decennio intercorrente tra i due censimenti, complessivamente di 704.695 unità. La popolazione censita nel '51 ammontava a 4.346.264 persone. Quindi, se non vi fosse stato alcun altro movimento, la popolazione nel 1961 avrebbe dovuto essere di 5.050.959 abitanti. Invece era di 4.760.759 abitanti: evidentemente 290.200 unità, la differenza tra i due valori, sono emigrate. Così si spiega la forte differenza tra incremento naturale (154,89/oo) ed incremento totale (91%0). Ma qual è, da questo punto di vista, la posizione della Campania rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno? Tutte le regioni meridionali (ed anche tutte le regioni italiane, eccetto Piemonte, Lombardia, Liguria e Lazio) presentano un saldo migratorio passivo. Il quoziente d'incremento migratorio medio dell'intero l\llezzogiorno è di -99,5%o (Italia: -229/oo, Centro-Nord: + 26,5). Ma intorno a questo valore la variabilità è notevole: si va dal massimo di - 172,19/oo della Calabria al minimo di - 59%0 della Sardegna. La Campania è vicina al minimo con - 63,79/oo. Essa è, quindi, di quasi 36 punti al disotto del quoziente migratorio medio del Mezzogiorno. È opportuno osservare come questo quoziente sia anche inferiore a quelli di alcune regioni centro-settentrionali, come il Veneto (-103,9), le Marche (- 82,5) e l'Umbria (- 70). Passando dalla visione grossolana e complessiva del fenomeno ad un'analisi più dettagliata (ma parziale), si può sciogliere la pregiudiziale 15 Si pensi che i dati anagrafici poco dopo il censimento del 1961 hanno regi• strato un saldo migratorio attivo non solo per l'Italia, ma addirittura per il Mezzogiorno. È avvenuto che gli emigrati, cancellati all'anagrafe dei paesi d'origine nel corso delle regolarizzazioni avvenute dopo il censin1ento, per vari motivi, tra cui non ultimi quelli di natura affettiva, hanno nuovamente richiesto l'iscrizione nel Comune originario, pur essendo ritornati a risiedere all'estero. Cfr. COM. MIN. MEzz., Relazione cit., 1964, p. 147. 83 Bi lioteca Gino Bianco
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