Nord e Sud - anno XII - n. 62 - febbraio 1965

Profilo demografico della Campania parecchio più alti del valore massimo del settentrione, che è 1'85,59100 del Veneto (Lombardia: 47,49100, Piemonte: 2,089100). Ciò dipende, oggi, non tanto dall'elevatezza del tasso di natalità del Mezzogiorno (22,89100 nel 1960, contro il 15,29100 del Nord), quanto dall'eccezionale abbassamento del suo tasso di mortalità, ormai inferiore a quello del Nord (rispettivamente, nel 1960, 8,3%0 e 10,19100) 5 • Ma se questo è vero per il Mezzogiorno in generale, è un po' meno vero per la Campania, dove l'ascesa del saggio d'incremento naturale dal 1951-52 (14,419100) al 1961-62 (16,3%0) è dovuta in quasi ugual misura sia all'aumento della natalità (dal 24,39100 al 25,4%0) che alla diminuzione della mortalità (dal 9,99100 al 9,1%0); anzi è dovuta di più all'aumento della prima ( 1,1) che alla diminuzione della seconda (-0,8 ). In altre parole, nel '61 la Campania si presenta ancora più dinamica dal lato della natalità che da quello della mortalità, a differenza di altre regioni del Mezzogiorno 6 • Tale comportamento può dare adito ad interpretazioni abbastanza diverse e tutte piuttosto sfumate. Se si considera che il Centro-Nord, dove il processo di urbanizzazione è stato certo più intenso che nel Sud, presenta nel 1961 una mortalità media più alta di quella del Mezzogiorno, si potrebbe essere tentati di portare in correlazione i due fenomeni (urbanizzazione e mortalità). E se si aggiunge che, nell'ambito dello stesso Mezzogiorno, la mortalità nei comuni capoluoghi è diminuita meno che negli altri comuni, si potrebbe senz'altro essere indotti s Tutte le regioni meridionali, tranne la Campania (v. il testo) hanno registrato una decelerazione sia nel ritmo delle nascite che in quello delle morti, ma avendo tale rallentamento riguardato più le seconde che le prime, nel complesso esse hanno conseguito un movimento naturale favorevole. Le variazioni dei quozienti di natalità e di mortalità dal 1951-52al 1961-62sono state, in particolare, le seguenti: NATI VIVI MORTI INCREMENTO NATURALE 1951-52 1961-62 1951-52 1961-62 1951-52 1961-62 Abruzzo e Molise 20,1 17,9 10,3 9,8 9,8 8,1 Puglia 25,0 24,5 10,0 8,9 15,0 15,6 Basilicata 26,3 24,2 11,2 8,6 15,1 15,6 Calabria 26,9 25,1 9,9 8,9 17,0 16,8 Sicilia 22,6 22,4 10,2 9,3 . 124 ' 13,1 Sardegna 25,8 24,0 9,2 8,2 16,6 15,8 Fonte: Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno, Relazione sull'attività di coordinamento, vol. II, 1963, p. 151. 6 Nel 1963, invece, la regione presenta un comportamento demografico in tutto simile a quello del resto del Mezzogiorno: lieve diminuzione della natalità (25,1%o) e più forte riduzione della mortalità (8,7%o)rispetto al '61. 77 BibliotecaGino Bianco

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