Aritonio Rao nel 1961, esso risultava salito al 38,97%. È il più al.to valore registrato nel Mezzogiorno continentale, superiore allo stesso valore riguardante la Puglia, che pure fino al '51 aveva manifestato una costante tendenza all'aumento (v. tab. 3). TAB. 3. - COMPOSIZIONE REGIONALE DELLA POPOLAZIONE PRESENTE NEL MERIDIONE * Regioni 1861 1921 1951 1961 Abruzzo e Molise 17,89 15,80 13,81 12,17 Campania 36,39 36,05 36,83 38,97 Puglia 20,70 25,83 27,24 27,65 Basilicata 7,56 5,35 5,24 5,03 Calabria 17,46 16,97 16,88 16,18 100,000 100,00 100,00 100,00 III. Il movimento naturale. Ma i caratteri che più su attribuivamo al regime demografico campano possono venire in luce soltanto attraverso l'esame delle componenti dell'incremento demografico. , L'attenzione va portata in primo luogo sul movimento naturale della popolazione. L'incremento naturale, cioè l'eccedenza della natalità sulla mortalità, della popolazione campana è stato, sempre nel decennio '51-61, di 704.695 unità. In cifre assolute, è l'incremento più elevato del Mezzogiorno (e, quindi, d'Italia); ma non lo è in termini relativi. Infatti, in base ai quozienti d'incremento naturale, il primato di regione più prolifica d'Italia spetta alla Calabria con il 11i,S%0 (Campania: 154,89/oo). Nel 1963, l'incremento naturale della Campania è stato del 16,49/oo circa (Puglia: 14,69/oo, Calabria: 14,99/oo, Basilicata: 13,4%0) 4 • È quasi superfluo sottolineare che si tratta di valori molto alti: estremamente più alti dell'incr,emento medio del Centro-Nord, che è del 46,89/oo, * Fonte: elaborazione compiuta sulla tab. 14 del cit. saggio di G. GALAsso, in Problemi demografici e questione meridionale, pag. 35. 4 Dal 1881 fino al 1920 il primato in fatto di natalità era stato detenuto dalla Puglia; dal 1921 al 1940 la regione a più alto quoziente di natalità fu la Basilicata; e, infine, dal 1945 di nuovo la Puglia. V. GALAsso, -cit., pag. 35. 76 BibliotecaGino Bianco
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