Nord e Sud - anno XII - n. 62 - febbraio 1965

Michele Novielli - Filippo Càssola pre, impugnando senza troppi successi la tradizionale arma della furberia o dell'espediente (ma sono i pochi a seguire questa strada). Un giornalista barese che da anni vive nella città, mi dice: « Quando vengono qui, avvertono nei primi mesi di lavoro un certo disorientamento; entrano bruscamente in una società, in una realtà che lavora con un ritmo che non conoscevano. È questo ritmo che li turba, li sgomenta inizialmente, più che il lavoro in se stesso come peso, come impegno di energie, come movimento di braccia. Il lavoro nei campi è molto più duro ». E un giornalista milanese mi confida: « Solo qui si accorgono che il tempo è denaro, che il lavoro segue il quadrante dell'orolo,gio e non il barbanera di Foligno». Il disagio iniziale è l'esperienza con1une di ogni meridionale che giunge, senza alcuna qualifica professionale, in una civiltà industriale. È lo sgomento del calabrese che va in Germania, del siciliano che emigra in Francia, del lucano che approda a Berna, del pugliese che si reca nelle città nordamericane. Ho parlato con molti imprenditori edili, direttori di fabbrica. Ho discusso con il milanese medio. Gli uni e gli altri, concordi, non riescono a nascondere una certa sorpresa di fronte all'uomo meridionale che lavora senza difendersi con la furberia o l'espediente, che si è inserito nella società industriale, che riesce perfinò a creare, quando parla di lavoro, quella certa atmosfera che è tipicamente milanese. Gli uni e gli altri sono pronti a parlare di un miracolo compiuto dalla città. Non si diventa «milanesi» senza concepire il lavoro alla milanese. È accaduto, invece, un semplice fenomeno: l'antico «pigro» è stato sottratto alla meridionale pigrizia del lavoro. MICHELE NOVIELLI Il console e gli anarchici Nella notte di sabato, primo gennaio, una bomba di circa 300 grammi, costituita, secondo gli esperti, di tritolo e di nitrito di ammonio, è esplosa alle soglie del conso,ato spagnolo a Napoli, in Via S. Giacomo, provocando danni non indifferenti agli edifici vicini, ma, per fortuna, nessuna vittima. Sul luogo si sono rinvenuti due manifestini, firmati FAI (Federazione anarchica iberica) e CNT (Confederaciòn nacional del trabajo: è il sindacato anarchico, rivale della UGT marxista). Tanto l'episodio in sé stesso, quanto le sue ripercussioni nei giorni successivi, meritano alcuni commenti. . Il console spagnolo a Napoli ha rilasciato una dichiarazione alla stampa (cf. « Il Mattino», 3 gennaio, p. 6) dicendosi meravigliato che un fatto simile potesse accadere a Napoli, « città praticamente estranea a certe false suggestioni politiche»; infatti, le doti dei napoletani sarebbero « uguali a quelle di un popolo meridionale come lo spagnolo, dai sentimenti pacifici e spontanei ». ,, 64 BibliotecaGino Bianco

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