Nord e Sud - anno XII - n. 62 - febbraio 1965

Giornale a più voci Si ha quindi, per una rete corrispondente a chilometri 20,5, un costo complessivo di circa 113 miliardi e cioè 57 miliardi meno del preventivo riportato dal giornale. Ma a questo punto, mettendo per u11 momento da parte i dati tecnici, è opportuno rilevare un aspetto puramente psicologico del problema urbanistico, napoletano. Mentre tutti riconoscono - per poco che si accingano a formulare un qualsiasi programma - quanto sia vero che la città attuale continua a sopportare un cumulo di situazioni negative la cui origine è ormai antica, non appena si offre la possibilità di un intervento, si rinunzia ad affrontare i problemi di fondo poiché, si dice, la loro soluzione, pur essendo auspicabile, richiederebbe troppo tempo e troppo denaro. Nasce così la proposta di un intervento rapido ed economico, senza pensare che, in realtà, si tratterà solo di una panacea, e che, a cose fatte, la situazione generale non potrà non dimostrarsi ancora peggiore. In altre parole l'errore consiste nel credere di poter saltare a pie' pari le passività non risolte e fare per primo ciò che altrove si è fatto per ulti1no, dopo aver regolato tutti i conti arretrati. Tipica di questa mentalità è appunto la soluzione del traffico proposta da « Il Mattino », in obbedienza ai criteri dettati da alcuni gruppi di potere che, essendo interessati a particolari progetti, hanno preferito mantenere l'anonimo. Così, mentre Milano e Roma si sono finalrnente decise ad impiantare le loro metropolitane - 111algrado il ritardo di sessant'anni rispetto alle maggiori città europee - a Napoli si propongono molti chilometri di sopraelevate, generalizzando, cioè, una soluzione che altrove è stata adottata soltanto per brevi tratti, allo scopo di migliorare condizioni particolari e locali, relative a dislivelli, incroci di traffico, ecc., ecc. La sopraelevata, proposta dal giornale, ha la caratteristica di « seguire rigorosamente il percorso delle strade esistenti; e precisamente la sopraelevata di più agevole ed immediata soluzione, che viene proposta, è quella che, partendo dalla Piazza Carlo III e seguendo il Corso Garibaldi fino a Piazza della Ferrovia, dopo aver sviluppato in questa i necessari svincoli di raccordo con la rete di superficie, prosegue per il Rettifilo e la via Depretis fino a raggiungere la Piazza Municipio ». In questo enunciato, la parola più significativa è « rigorosamente», poiché induce a considerare come un vantaggio quello che è invece l'aspetto incredibilmente mostruoso della proposta: il raddoppio in alto, parallelo ed uniforme, di un lungo percorso stradale. Si pensi infatti alla limitata sezione delle strade suddette che, come tutti sanno, già nelle attuali condizioni si presentano estremamente congestionate dal movimento dei pedoni e delle macchi11e. Senza dire, per ora, degli altri inconvenienti, va rileva~o che la proposta si limita a ricordare l'esistenza di altre sopraelevate, ma non dice che là dove esse esistono la sezione stradale è tanto ampia da lasciare sufficiente margine al movimento di superficie: così a Bruxelles, dove la sopraelevata ha solo un percorso locale, in rapporto ad amplissime sezioni stradali. Vero è, però, che la relazione accenna anche alla necessità che siano adottate delle variazio,ni in rapporto alle diverse sezioni. Così, mentre si 51 BibliotecaGino Bianco

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