Editoriale È già trascorso più di un mese dall'elezione dell'on. Saragat alla Presidenza della Repubblica e non si può negare che, alla ripresa dell'attività politica, dopo la ritardata pausa festiva, si sia venuta sempre più chiaramente precisando l'occasione che si presenta di un effettivo rilancio della politica di centro-sinistra. L'attività di governo, che da tempo languiva, sembra finalmente animata delle migliori intenzioni: la tanto attesa legge di proroga della Cassa per il Mezzogiorno è stata approvata; si sta discutendo, pur fra significativi contrasti, del piano Pieraccini, che dovrebbe a giorni diventare, in una sua stesura più o meno definitiva, il punto di riferimento per tutte le decisioni di politica economica, e non solo di politica economica; si dichiara che la presentazione della legge urbariistica è imniinente; la questio11e degli investimenti è stata affrontata con le prime misure di emergenza, cui altre, più impegnative misure dovrebbero seguire a breve scadenza. In pari tempo, mentre a giugno, con la crisi del primo governo presieduto clall'on. Moro, si erano avuti preoccupanti sintomi di sfaldamento della maggioranza, sembra che oggi i fa11ifaniani vogliano mettere definitivamente una pietra sul discorso della « reversibilità » e vogliano soprattutto riqualificarsi « su quella posizione di coerente fedeltà e di animoso impulso alla politica di centro-sinistra che è la posizione delle altre correnti di sinistra della DC»; onde anche i lombardiani, ora che lo spazio per un'azione del genere di quella che avevano pensato di poter impostare e portare avanti - come azione ai fini del potere nel partito, più che come azione ai fini del potere nel paese - tende a restringersi, dovrebbero prima o poi essere indotti a un esame di coscienza e convincersi dell'opportunità di rafforzare la maggioranza, contribuendo a rinvigorirne l'azione politica al governo e nel paese. D'altra parte, quale che sia la soluzione da ritenersi preferibile ai fini di un rafforzamento del goveriio, piccolo rimpasto, grande rimpasto, crisi guidata, piccolo o grande rimpasto in un primo tempo e crisi guidata in un secondo tempo, vi sono questioni fondamentali che non si risolvono con i rimpasti, e nemmeno co•n le crisi guidate; e che -,,ionsi risolvono con il pur necessario attivismo sul piano legislativo. La prima di tali questioni riguarda l'atteggiamento dei sindacati operai; la seconda riguarda l'atteggiamento degli imprenditori. 3 Bib·liotecaGino Bianco
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