Nord e Sud - anno XII - n. 62 - febbraio 1965

Note della Redazione in termini di edificazione di una superpotenza concorrente con le altre già esistenti a posizioni di forza mondiale. I democratici eitropei si sforzano di inquadrare in u.na moderna great society le forze e le risorse della tecnica e i metodi e gli strumenti della progra1nmazione; e il gollismo si è invece orientato verso una programmazione tecn,ocratica che contribuisca ad edificare una società autoritaria e gerarchica. E così via. Certo, una recisa opposizione al gollismo è difficile, perché l'azione gollista ha individuato alcuni nodi essenziali della società moderna ed ha mosso risolutamente, e sia pure a suo modo, a scioglierli. Ma qui veramente è il caso di dire politique d'abord e sacrifica.re alla ragion politica le ragioni della tecnica e dell'ordine. Purtroppo, però, l'articolazione delle forze democratiche in Francia è così carente che organizzare una grande lotta al gollismo sulla base delle loro attuali posizioni richiede un animo e una fede non comune. I gollisti lo sartno e se ne avvalgono. Che fanno a loro volta i comunisti? L'impressione generale degli osservatori è che essi siano andati sostanzialmente amniorbidendo la loro posizione a mano a mano che la politica di De Gaulle si è venuta rivelando come un grave fattore di deterioramento dello schierarnento atlantico e come un ostacolo sempre più impervio alla realizzazione dell'unità europea. Nel regime essi ( è chiaro) non hanno fede e sperano di poterne essere gli eredi o di potersi inserire tra gli eredi; ma intanto nell'ttnico modo ad essi possibile (ossia in modo indiretto ed estremamente cauto) lo favoriscono e cercano di trarne il massimo vantaggio nel senso di un malinteso interesse comunista alla divisione e alla debolezza dell'Europa. E perciò sottopongono le forze democratiche francesi ad una serie continua di docce fredde, facilitando o rendendo estremamente difficile un'eventuale intesa con esse. Le ultime settimane sembrano aver reso definitiva la decisione di presentare un candidato comunista alle prossime elezioni presidenziali: decisione che, per avvii motivi, è destirzata a facilitare i1z 1nisitra grandissima una ripetizione dei precedenti trionfi gollisti. Anche qui è una fortuna per il mondo che la Francia di questi anni sessanta non sia la Germania degli anni trenta; ma non si può dimenticare che il principio ispiratore della politica comunista in Francia non sembra apprezzabilmente diverso da quello del comu1iismo tedesco nella lunga agonia della repubblica di Weimar. E, del resto, chi ricorda la lunga propensione di tanti co1nunisti italiani per una candidatura Fanfani alle nostre recenti elezioni presidenziali, non se 11esorprende. Winston Churchill L'età veneran,da e dieci giorni di dolorosa agonia avevano ormai determinato una generale attesa della fine inevitabile di Winston Churchill. Naturalmente, il verificarsi dell'evento è stato egualmente doloroso e non ha provocato minore emozione~ Come sarebbe potuto essere diversamente? Churchill era uno di quegli uomini che passano alla storia, nel senso letterale dell'espres47 BibiotecaGino Bianco

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