Adolfo Battaglia ad eleggerlo, e avrebbero inevitabilmente, di lì a poco, travolto nel discredito una posizione democratica, da cui è iegittimo dissentire, ma che non è interesse di nessuno venga squalificata: quel tipo di squalifica che, appunto, colpì il PSIUP, sempre inutile e fuori del giuoco in tutta la vicenda, ma particolarmente esposto dal suo voto affrettato, senza contropartita e senza risultato, a favore di Fanfani, e trovatosi quindi in una posizione di fallimento politico e di debolezza ideale dopo l'improvviso ritiro da lui privatissimamente deciso. Che cosa significava la candidatura Nenni per la destra socialista? Certo qualcosa di molto diverso che per Lombardi. E in primo luogo non era vista come una candidatura di passaggio a una nuova fase, ma come una vera e propria candidatura vincente. Era questo il massimo tentativo di utilizzare politicamente la tradizione del socialismo riformista italiano, che Nenni, come figura, complessivamente impersona anche meglio di Saragat e che in Italia, se ha avuto grandi meriti, non ha sempre brillato per tempestività di proposta politica. C'era insomma l'idea di consolidare attraverso l'elezione di Nenni uno sviluppo democratico fondato sulla collaborazion·e bipartitica DC-socialismo riformista, capace di dare assetto e fisionomia stabili alla vita del Paese 1 e di superare implicitamente quei complicati problemi ideologico-politici posti dall' « azionismo » di La Malfa e dal « laburismo• » di Saragat. Gli esponenti della destra autonomista del PSI che sostennero in questo senso la candidatura Nenni (malgrado l'opposizione di Pieraccini e di Ferri, coerentemente schierati sullo stesso terreno di Saragat e La Malfa) sembrano a volte volere intendersi con i dorotei in un audace dialogo su quella divisione bipartitica del potere che è anche, in realtà, una prospettiva politica - distorta, secondo noi, ma non per questo meno reale (sopratutto in provincia). E c'era in questi dirigenti socialisti l'idea - che si rivelò una illusione, ma che non era in sé completamente errata - cp.e la posizione di socialismo riformista ed empirico impersonata da Nenni potesse essere per la DC dorotea un terreno d'incontro molto più facile di quello della candidatura Saragat, che 11asceva sul piano dell'alternativa laica (o social-democratica e1.1ropea) alla DC. Così, con questa illusione, si spiega tra l'altro l'atteggiamento anti-laicista e anti-« radicale » del 1ninistro Mancini, cui del resto l'on. Lombardi diede man forte, incitando il gruppo socialista a svincolarsi dalla « guida » repubblicana e sostenendo all'incirca che se La Malfa voleva « comandare» nel PSI doveva almeno iscrivercisi. In altre parole, la candidatura Nenni era nelle intenzioni dei suoi proponenti di destra tutt'altro che una candidatura di raccolta e di unione delle sinistre: era, al contrario, una candidatura di corr1promesso rispetto 38 Bi liotecaGino Bianco
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