Politica della congiuntura e politica di sviluppo che, in clima di salari crescenti, è indispensabile per preservare la capacità di esportazione. Se la politica di integrazione europea non è ritenuta sufficiente, è necessario porsi concretamente il problema di un intervento pubblico nel campo della ricerca scientifica, non solo pura ma anche applicata a livello industriale. Le difficoltà che sorgono a questo proposito non sono poche; l'intervento statale dovrebbe avere più lo scopo di coordinare gli sforzi, nel tentativo di limitare le risorse che oggi ogni impresa profonde per differenziare il proprio prodotto, e cercando di stimolare invece le ricerche volte ad assicurare autenticl1e economie di costo o miglioramenti di qualità. Infine il giorno in cui la piena occupazione rappresentera una vera strozzatura per lo sviluppo del paese può essere allontanato utilizzando le sacche di risorse produttive inutilizzate, o male impiegate, che, sotto forma di disoccupazione settoriale o regionale, ancora abbondano nel paese. Non è questa la sede per svolgere compiutamente i grossi problemi posti dalla industrializzazione del Mezzogiorno, ma è necessario chiarire in che modo il problema del Mezzogiorno si inserisca nella fase attuale dello sviluppo economico del paese. Ciò è tanto più necessario in quanto il problema del Mezzogiorno, inquadrato nella politica economica nazionale, si pone oggi in termini radicalmente diversi da come si poneva una dozzina d'anni or sono. Come abbiamo osservato altra volta, la politica meridionalistica attuata a partire dal 1950 è stata un compromesso fra una politica di sviluppo e una politica di soccorso. Nessuno ha mai apertamente messo in dubbio che il Mezzogiorno avesse, per così dire, diritto ad uno sviluppo industriale; ma che l'industrializzazione del Mezzogiorno rappresentasse un elemento di rilevanza nazionale, pochi hanno mostrato apertamente di crederlo. È così che gli interventi si sono concentrati principalmente nel settore delle infrastrutture, dando luogo esclusivamente a forme di investimento estremamente costose e senza rendimento immediato. È vero che l'intensa e costante spesa pubblica nelle regioni del Sud ha rappresentato un elemento di stabilizzazione per l'intera economia nazionale e l'ha messa al riparo da depressioni originate da insufficienza della domanda globale; ma è anche vero che le risorse investite sono state cospicue. A questo dispendio di risorse l1a fatto riscontro un aumento molto limitato della capacità di produzione, per cui, come si è osservato più volte in questa rivista, il rendimento in termini di reddito nazionale degli investimenti effettuati nel Mezzogiorno è stato assai inferiore al rendimento degli investimenti effettuati nel Nord. Le ragioni di ciò sono palesi. Le attrezzature tecniche predisposte nel I\,1ezzogiorno sotto forma 25 Bi liotecaGino Bianco
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